Una perizia dovrà far luce sulle capacità di intendere e di volere di D.S., la 28enne accusata di aver ucciso a martellate nel maggio del 2008 il fratello che si era recato nel ufficio dove lei lavorava, ferendo anche il figlio del proprietario dellazienda. A stabilire laccertamento è stata la I Corte dAssise, davanti alla quale si celebra il processo dopo che il primo giugno scorso il gup Sante Spinaci ne dispose il rinvio a giudizio. Alla prossima udienza, il 14 ottobre, i giudici affideranno lincarico peritale a degli esperti che dovranno anche valutare se la donna è capace di stare in giudizio e se è socialmente pericolosa. Omicidio volontario aggravato dallaver agito su un familiare e tentato omicidio, sono i reati contestati alla 28enne che nel giudizio è difesa dallavvocato Giovanni Giaquinto.
I fatti risalgono all11 maggio 2008 e si svolsero negli uffici della Mavian Labs&Pc, in via Fonte Meravigliosa, al Laurentino, dove limputata era addetta allamministrazione. Qui il fratello Max, 36enne informatico di origine croata, si recò per riparare un guasto a un server e fu colpito al termine di una lite dalla sorella con un martello. La donna poi ferì gravemente un altro ragazzo, Stefano Gavazzi, figlio del proprietario dellazienda che, non avendo più notizie del tecnico, raggiunse anche lui lufficio: fece appena in tempo a scorgere Max che rantolava a terra, in un lago di sangue, che fu aggredito a colpi di martello dallimputata. I motivi del contrasto tra i fratelli, sfociato nel delitto, non sono ancora chiari. Quando fu fermata dagli investigatori la 28enne disse soltanto, in stato confusionale, di aver avuto una lite con il fratello: «Credo di avergli fatto male...».
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