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Uccisi dai talebani 4 ostaggi macedoni

da Kabul

I guerriglieri talebani che in Afghanistan combattono contro il governo del presidente Hamid Karzai e le truppe straniere che lo sostengono hanno annunciato ieri l’esecuzione di quattro ostaggi macedoni di etnia albanese rapiti sabato scorso con quattro afghani, che erano stati però rilasciati. «I nostri mujahidin li hanno fucilati e i loro corpi si trovano lungo la strada fra Kandahar e Helmand», ha comunicato un portavoce del fanatico movimento guidato dal mullah Omar, fuggito con i capi di al Qaida dopo l’intervento armato americano in Afghanistan per eliminare i mandanti degli attentati dell’11 settembre 2001. La notizia dell’uccisione dei quattro macedoni è stata confermata dalle autorità di Kabul, che hanno informato il governo di Skopje.
Il portavoce dei talebani, Qari Mohammad Yousuf, ha detto che lo stesso mullah Omar ha ordinato di passare per le armi i macedoni. «Quegli individui - ha fatto sapere - sono venuti in Afghanistan per conto dell’America e quindi dovevano morire».
In un primo momento si era diffusa la voce che i quattro occidentali sequestrati fossero albanesi, ma il ministero degli Esteri di Tirana l’aveva smentita. L’Albania e la Macedonia collaborano con la missione internazionale di pace in Afghanistan e hanno inviato un reparto misto di medici e infermieri. Sono un centinaio i macedoni che attualmente lavoro in Afghanistan, i più dipendenti di società americane e, in particolare, della Brown & Root che fa capo alla Halliburton, la discussa compagnia ai cui vertici si trovava l’attuale vice-presidente statunitense Dick Cheney.
Nel Paese asiatico ha perso la vita ieri anche un soldato americano. Stando a un comunicato delle Forze armate statunitensi, il militare è rimasto ucciso in un incidente stradale. Il giorno primo a morire erano stati altri quattro soldati americani: una bomba, collocata al lato di una strada, era esplosa al passaggio del veicolo nel quale si trovavano mentre erano in pattuglia.
I talebani che combattono in Afghanistan hanno basi anche nel vicino Pakistan, dove molti di loro vivono come profughi. E proprio ieri il governo di Islamabad ha ordinato ai rifugiati nei campi nel nord del Waziristan di tornare nel loro Paese. Il Waziristan è stato teatro recentemente di sanguinosi scontri a fuoco fra sospetti guerriglieri vicini al mullah Omar e forze di sicurezza pachistane. Le autorità locali hanno minacciato «rigide punizioni» per gli afghani che non facciano immediatamente ritorno in patria e i cittadini pachistani sono stati avvertiti di non dare più ospitalità ai rifugiati.


Recentemente il Pakistan ha chiesto all’Afghanistan di rafforzare la sicurezza alle frontiere per impedire l’infiltrazione dei talebani. E Kabul ha chiesto altrettanto a Islamabad, ma per fermare i guerriglieri, sia talebani che di al Qaida, di lanciare attacchi contro obiettivi in Afghanistan.

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