Sulle Comunali Udc e finiani procedono un po’ a tentoni. Dopo la plateale rinuncia di Gabriele Albertini, il progetto di far partire da Milano un «grande nuovo polo» sembra piuttosto in affanno. E diversi altri potenziali candidati si sono, pubblicamente o no, tirati indietro. Ora la rosa dei possibili sfidanti di Letizia Moratti si riduce a due petali, il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e l’ex assessore Salvatore Carrubba.
La scelta definitiva è fissata alla prossima settimana. In questi giorni ha tenuto banco l’assemblea costituente del Fli, e per non offuscarla l’Udc ha rinviato decisioni e annunci. Ieri il leader Pierferdinando Casini è stato a Milano per una tavola rotonda che vedeva schierata un’autorevole compagnia di banchieri e nomi importanti della finanza.
«C’è bisogno - ha detto Casini - di qualcuno di nuovo, di aria fresca, magari anche di persone che non hanno un’esperienza fortissima ma rappresentino la novità che c’è a Milano e nella società civile». Un identikit preciso, che è sembrato sbarrare il passo a ipotesi di candidature dal sapore un po’ «retrò», come quella - ventilata da qualcuno - di Bruno Tabacci. E se l’identikit casiniano non sembra corrispondere neanche al profilo di Carrubba - sessantenne e già assessore con Albertini - dal partito fanno notare che le parole del leader vanno interpretate come un auspicio generale, come «un’indicazione». E il coordinatore cittadino Pasquale Salvatore parla di «novità» e «alternativa» come chiavi della proposta politica dell’Udc.
Ora sembra farsi largo con più forza la possibile investitura di Palmeri, che ha dato buona prova alle Regionali (ma era col Pdl) e può abbinare la «freschezza» anagrafica a una certa notorietà. All’assemblea di Fli Palmeri ha affermato che il futuro candidato deve essere «espressione del buon lavoro comune che stiamo svolgendo da diverse settimane».
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