Ue, è guerra con le case auto sull’ambiente

da Milano

Esultano gli ambientalisti e pive nel sacco per i costruttori di auto. La Commissione ambiente dell’Ue ha in pratica ribaltato il regolamento sulle emissioni prodotte dalle vetture per riportarlo praticamente alla sua versione iniziale, più vicina agli ambientalisti e più distante dai desideri della lobby delle quattro ruote.
Bruxelles ha di fatto respinto la proposta di introdurre gradualmente i nuovi limiti alle emissioni di Co2 per le vetture (130 grammi per chilometro) dal 2012 al 2015, invece di imporli in un solo colpo nel 2012. Il testo di compromesso, che avrebbe dato più tempo all’industria del settore per adattarsi alle nuove norme, è stato bocciato con 46 voti contrari e 19 favorevoli.
«Questa sconfitta della lobby dell’auto - ha commentato Guido Sacconi, eurodeputato del Pd, presidente delle Commissione temporanea sul cambiamento climatico e relatore del rapporto sulle emissioni di CO2 delle auto - dimostra l’incapacità dell’industria di trovare una sintesi interna: c’è la linea tedesca, quella francese, italiana, britannica; ognuno pensa a se stesso. E alla fine ha prevalso il gioco dei verdi».

Dal canto suo l’Acea, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche, considera il voto a sorpresa di ieri come «un segnale sbagliato» e un’«opportunità persa di contribuire a creare un quadro realistico per far partecipare l’industria dell’auto agli sforzi Ue di riduzione delle emissioni di Co2», come sottolineato dal segretario generale Ivan Hodac.

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