Bruxelles - La protesta di Terzigno arriva anche in Commissione europea, che si è detta "molto preoccupata" per la situazione e ritiene che quanto stia succedendo in questi giorni in Campania dimostri che le misure adottate dal 2007 "sono insufficienti". Il commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik ha infatti detto che la situazione attuale è "molto simile alla crisi esplosa nel 2007 che indusse la Commissione ad avviare un’infrazione contro l’Italia".
Italia in infrazione Nella nota diffusa a Bruxelles, si ricorda che il 4 marzo scorso la Corte europea di giustizia giudicò che l’Italia era in infrazione rispetto al diritto comunitario, in quanto non aveva realizzato in Campania una rete di impianti atta a garantire lo smaltimento dei rifiuti urbani in maniera sicura per la salute dei cittadini e per l’ambiente. "La Commissione - ha detto Potonick - sta ancora valutando la documentazione che ci è stata trasmessa dalle autorità italiane all’inizio di ottobre, ma ciò che succede in questi giorni dimostra che le autorità italiane non hanno ancora preso tutte le misure necessarie per giungere ad una soluzione definitiva ed adeguata del problema".
Nessun piano per lo smaltiment dei rifiuti Il commissario ha sottolineato che questo "è dimostrato dal fatto che la Regione Campania non si è ancora dotata di un piano di smaltimento dei rifiuti e che l’inceneritore di Acerra, l’unico attualmente in funzione, non è in grado di funzionare a regime. Questo implica che le autorità regionali non sono in grado di attuare un programma che garantisca lo smaltimento delle ecoballe nè tantomeno quello dei rifiuti prodotti su base quotidiana. La situazione odierna non è cambiata rispetto a
quando la Commissione decise di bloccare i finanziamenti europei".
Delegazione Ue in Campania Infine, Potocnik ha fatto sapere che "la Commissione sta valutando la possibilità di inviare in Campania una propria delegazione per accertare la situazione in loco e valutare le misure necessarie da adottare nel contesto dell’infrazione in corso. Qualora la Commissione dovesse nuovamente deferire la causa alla Corte di giustizia e qualora la Corte dovesse nuovamente condannare l’Italia, tale condanna comporterebbe una sanzione pecuniaria".
La risposta di Bertolaso Critico il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso: "L’Unione europea farebbe bene a fare il proprio mestiere. Invece di dare giudizi dovrebbe dare una mano a trovare alternative. Al momento non sembra ce ne siano: abbiamo fatto tutte le analisi, tutte le verifiche e tutti gli studi possibili. Anche ieri sera incontrando i sindaci del vesuviano li ho invitati a presentare eventuali progetti diversi, se ci sono".
Bertolaso ha comunque ribadito l’importanza di "mettere in sicurezza l’esistente e accantonare quelle che sono le attività future fino a quando la situazione attuale non è stata sistemata con piena, totale e convinta adesione da parte di tutti i cittadini del territorio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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