Bruxelles - La Bce taglierà il tasso di rifinanziamento di un altro mezzo punto, al 2,75%, nella riunione del consiglio direttivo in programma giovedì 4 dicembre a Francoforte. L'istituto cerca, in questo modo, di limitare i danni del rallentamento economico che nell’Eurozona appare sempre più veloce e profondo a fronte di un’inflazione in drammatica discesa.
La critica degli analisti Gli analisti si fanno sempre più critici sulla velocità della manovra di allentamento monetario della bce, molto lontana da quella della Boe in Gran Bretagna (3% il tasso base), della riserva federale negli Usa (1%) e della stessa Banca centrale cinese. Giovedì prossimo la Bce presenterà anche le stime aggiornate su crescita e inflazione nel 2009, per le quali è prevista una netta revisione al ribasso rispetto a settembre, e una prima previsione per il 2010 che fornirà un’indicazione sulle prospettive di medio periodo.
La posizione di Trichet Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha già evocato pochi giorni fa l’eventualità di un altro taglio del tasso di riferimento nella riunione di dicembre, senza dire niente tuttavia sull’ampiezza e diversi esponenti della bce hanno ribadito in più occasioni che la Bce non cambierà la prassi conservativa del passato, per timore, aggiungono gli analisti, di mandare segnali sbagliati al mercato con effetti controproducenti e di alimentare una nuova 'bolla' speculativa, ma anche perché, finché il mercato interbancario non ritornerà a funzionare come deve, una manovra aggressiva avrebbe comunque pochi effetti concreti per i cittadini e le imprese europee.
Mosse senza coraggio "La bce - commenta Aurelio Maccario di Unicredit Group - farà il compitino a casa e taglierà i tassi di mezzo punto, ma siamo dell’idea che, viste le attuali circostanze eccezionali, una mossa più coraggiosa sarebbe giustificata".
Un taglio di 75 punti base, mai deciso dalla Bce in passato, sarebbe meglio, dicono ormai molti analisti dopo gli ultimi dati dalla congiuntura europea e per Holger Schmieding di Bank of America, "la mossa più adeguata sarebbe di 100 punti base, ma questo sarebbe veramente troppo radicale per la bce". Per buona parte degli esperti, la manovra continuerà nei prossimi mesi con il tasso di rifinanziamento previsto al 2% in primavera, all’1,75% in giugno e all’1,5% in settembre dove resterà fino al 2010.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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