Ugo Mursia, l’editore che portò il mare a Milano

Venticinque anni fa moriva il fondatore della storica casa editrice milanese

Ugo Mursia, l’editore che portò il mare a Milano

Ugo Mursia amava due cose nella vita: i libri e il mare. La terza, Joseph Conrad, non era che la sintesi delle prime due.
Ugo Mursia arrivava dal mare - era nato in Sicilia, a Carini, nel 1916 - e lo amava così tanto che quando un po’ per affetti un po’ per affari sbarcò a Milano, decise di portarselo dietro: la Biblioteca del Mare della sua casa editrice è oggi la più completa e prestigiosa collana di settore in Italia, e non solo: oltre 400 titoli fra romanzi, manuali, atlanti, saggi e via veleggiando. «Ho mandato più gente per mare io coi miei libri che Mussolini nel Ventennio con la sua cosiddetta politica marinara» raccontava.
Ugo Mursia è morto 25 anni fa, il 29 gennaio 1982, nella ormai «sua» Milano. Ci arrivò nel primo dopoguerra, incominciando a muoversi nel campo dell’editoria «in punta di piedi, da intellettuale di provincia», come era solito ricordare. Prima agente librario; poi, nel ’47, editore di testi scolastici con la sigla Ape; quindi, nel ’51, acquista lo storico marchio dell’editoria per ragazzi Alberto Corticelli; infine, nel ’55, fonde le due aziende nella Ugo Mursia Editore. Comincia con Salgari (in edizione integrale), Verne (recuperando gli originali francesi), Kipling e soprattutto Conrad, il suo Conrad, del quale curò e in parte tradusse l’opera omnia, e di cui fu appassionato biografo: a lui si deve il ritrovamento del certificato di battesimo secondo il quale Konrad Korzeniowski, vero nome dello scrittore anglo-polacco, nacque il 3 dicembre 1856 e non nel 1857 come si era sempre scritto. E a lui si deve la spedizione che ritrovò in Tasmania la prua dell’Otago, il brigantino di Conrad. «Reliquia» che poi donò al Museo della Scienza.


Carattere riservato, meticoloso, anti-mondano, Ugo Mursia aveva anche molto coraggio (tanti i saggi storici «scomodi» del suo catalogo) e parecchio fiuto: nel ’63 decise di pubblicare Centomila gavette di ghiaccio di Giulio Bedeschi, reduce di Russia e da diciassette rifiuti editoriali. Prima tiratura: 3mila copie. Totale oggi: tre milioni. Anche questo era Ugo Mursia. Un uomo schivo, come tutti quelli di mare.

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