Ultimi biglietti per il concerto di Alan Stivell, padre della musica celtica e della rinascita culturale bretone ed identitaria in Europa. Il musicista, compositore e arpista, suonerà martedì 26 maggio al Teatro di Varese (ore 21), giornata inaugurale del festival «Insubria terra d'Europa», in programma nella «Città giardino» fino al 31 maggio. Il nome di Alan Stivell, artista cui si deve in gran parte la rinascita ed il rinnovamento della musica tradizionale bretone, che, a partire dagli anni Settanta, lo ha reso celebre nel mondo intero. Il suo nome è legato indissolubilmente all'arpa celtica, strumento del quale non solo è un virtuoso, ma che è letteralmente rinato con lui e con la sua famiglia.
Alain Cochevelou nasce nel 1944 a Riom in Alvernia dove il padre si è trasferito per lavoro. Il nome ufficiale francesizzato della famiglia, Cochevelou, è l'imperfetta resa del bretone Kozh Stivelloù, ovvero "Vecchie Fonti". Per la sua carriera artistica, il giovane Alain sceglierà, quindi, di "ribretonizzarsi" il nome, riassumendo la sua forma originaria di Alan Stivell. Il padre Jord Cochevelou è un valente musicista e liutaio, il cui sogno è la ricostruzione perfetta, attraverso lo studio di antiche testimonianze e disegni, di un'autentica arpa celtica, mitico strumento oramai dimenticato da secoli. Il sogno si realizza: nel 1953 Jord Cochevelou riesce a ricostruire lo strumento e lo offre a suo figlio, allora di soli 9 anni, che già suona l'arpa classica (ed il pianoforte) come un vero prodigio.
Il primo concerto in pubblico di Alan Stivell risale al 23 novembre 1953 presso la Maison de Bretagne di Parigi, in occasione di una conferenza stampa organizzata da Denis Megevand, suo insegnante di arpa, convocata proprio per annunciare la rinascita dell'arpa celtica.
Nel 1957 il giovane Alan, desideroso di tornare pienamente alle proprie radici, comincia a studiare con applicazione la lingua bretone, della quale si impadronisce e ben presto s'interessa anche alla storia, alla mitologia ed all'arte dei Celti, aiutato anche dal ritorno definitivo della famiglia in Bretagna. Impara a suonare anche la bombarda e la cornamusa (pib-veur in bretone, ovvero cornamusa maggiore).
Nel 1964 suo padre costruisce appositamente per lui un secondo tipo di arpa, la cosiddetta arpa bardica con corde in bronzo; in breve, Alan Stivell si lancia in questa nuova avventura che gli permette tra le altre cose di sperimentare un tipo di musica più moderna. Nel 1966 comincia a prendere lezioni di canto, iniziando ad esibirsi ovunque anche come cantante.
È qui che ha origine quella che sarà la caratteristica musicale più spiccata di Alan Stivell, vale a dire non la semplice riproposizione della musica tradizionale, ma il suo utilizzo come base per una nuova e autentica musica bretone moderna. Nel 1970 inizia la sua vera carriera, accompagnata da una decisa presa di coscienza politica che lo porterà ben presto su posizioni apertamente indipendentiste.
Nel 1971, Alan Stivell pubblica un album dal titolo assai significativo di Renaissance de la harpe celtique ("Rinascita dell'arpa celtica").
Già nel 1973 il nostro artista è considerato l'alfiere della rinata musica bretone (e celtica) e comincia ad essere noto in tutto il mondo. Lo stesso anno va in tournée negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna, dove la celebre rivista musicale Melody Maker incorona il suo album Chemins de Terre come miglior album dell'anno. Anche in questo album la musica tradizionale bretone e la creazione contemporanea si sposano a meraviglia. Nel 1980 si ha la svolta sinfonica con un album doppio che resta forse il suo più famoso: Symphonie Celtique ("Sinfonia celtica"). Con una formazione spiccatamente rock, un insieme di bombarde e cornamuse e un' orchestra sinfonica, il risultato è un affresco musicale di inusitata bellezza, che viene eseguito per la prima volta in pubblico al Festival Interceltique di Lorient davanti ad oltre 10.000 spettatori. Nel 1998 esce il 19° album dell'oramai lunghissima carriera di Alan Stivell, intitolato 1 Douar ("Una sola terra" in bretone): nell'album compaiono tra gli altri artisti Youssou N'Dour, il "re del raï" algerino Khaled, Jim Kerr del gruppo scozzese Simple Minds e il grande Paddy Moloney degli irlandesi Chieftains. Con quest'ultimo album, Alan Stivell intende dimostrare che le differenze di razza e di lingua (bretone, inglese, wolof, arabo) sono in positivo le componenti distintive, caratterizzanti, arricchenti e fondamentali dell'umanità. L'anno 2002 segna il cinquantesimo anniversario di carriera di Alan Stivell. Per l'occasione, esce il nuovo album Au-delà des mots ("Oltre le parole"), un disco interamente strumentale dove il musicista suona sei tipi differenti di arpa.
E' con questa enorme esperienza artistica ed umana che Alan Stivell si propone a Varese con un suo concerto nell'ambito del Festival "Insubria terra d'Europa".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.