Ultrà serbi, tre anni di carcere a Ivan

Rito abbreviato per il capo ultrà che guidò le violenze dei tifosi slavi allo stadio Marassi durante Italia-Serbia il 12 ottobre scorso: condannato a tre anni e tre mesi di carcere

Ultrà serbi, tre anni di carcere a Ivan

Genova - Condannati i teppisti serbi che misero a ferro e fuoco Genova lo scorso 12 ottobre, negli scontri che si svolsero prima durante e dopo la partita - poi sospesa - tra la nazionale azzurra e quella serba. Il gup Annalisa Giacalone del tribunale di Genova ha accolto le rischieste del pm Cristina Camaiori che aveva chiesto 3 anni e 3 mesi per Ivan Bogdanov, tre anni per Nicola Klicovic, 2 anni e 8 mesi per Daniel Janjic e 2 anni e 6 mesi per Srdan Jovetic.

L'uomo nero Il ventinovenne serbo aveva guidato la rivolta degli ultras che misero a ferro e fuoco lo stadio Marassi di Genova. Soprannominato Coi (si legge Tsoi) Ivan Bogdanov è uno dei leader della tifoseria della Stella Rossa, appartenente alla fazione estremista e militante degli "Ultra Boys". La Stella Rossa è, con il Partizan, una delle due squadre di Belgrado. Fra i due club, e le rispettive tifoserie, vi è una storica rivalita che sfocia spesso in risse e violenze. 

Precedenti Con la giustizia ha avuto a che fare almeno in quattro occasioni: per la partecipazione a una rissa, per lesioni e aggressione a pubblico ufficiale in servizio, per comportamento violento e per possesso di droga. Nel marzo 2005 in una perquisizione della sua abitazione a Belgrado la polizia aveva trovato 11,06 grammi di marijuana.

Serbia: "Sentenza giusta" "Le autorità italiane hanno lavorato bene, e penso che la decisione dei giudici di Genova sia stata adeguata al reato commesso. Penso che le autorità serbe avrebbero fatto la stessa cosa". Lo ha detto oggi a Belgrado il generale della polizia Mladen Kuribak, responsabile della lotta alla violenza nello sport, con riferimento alle condanne comminate oggi dal Tribunale di Genova. Kuribak ha incontrato i giornalisti al termine di un incontro con Roberto Massucci, responsabile al ministero dell’interno per l’ordine pubblico alle manifestazioni sportive.

Nel colloquio si è parlato del rafforzamento della collaborazione fra le forze di polizia di Italia e Serbia per combattere la violenza nello sport, in vista anche della partita di ritorno per le qualificazioni agli Europei 2012 che le nazionali dei due paesi disputeranno a Belgrado in ottobre.

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