Unicredit congela la «spina» polacca

Il consiglio vara un piano di stock option a favore dei manager e definisce la lista dei candidati al nuovo cda in vista dell’assemblea

da Milano

Completata la conquista di Hvb da parte di Unicredit, con la creazione del primo gruppo creditizio in Europa, resta ancora aperta la «coda» polacca: ieri il consiglio di amministrazione della banca di piazza Cordusio ha preso atto che non sussistono ancora le condizioni per lanciare un’offerta di scambio su Bank Bph, e ha deciso quindi di chiudere l’aumento di capitale deliberato dall’assemblea del 29 luglio al servizio di tutta l’operazione e di non utilizzare la parte di aumento destinata a Varsavia. Mesi di trattative infatti non hanno permesso di sbloccare la situazione: Unicredit è ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità polacche. Come si ricorderà, Bank Bhp, quotata, è controllata da Hvb attraverso Bank of Austria, che ha la funzione di subholding per le partecipazioni dell’Est Europa. Sull’istituto viennese è stata invece già realizzata con successo il mese scorso l’Ops a cascata; al momento dell’avvio dell’operazione su Hvb, quest’ultima deteneva il 77,5 di Bank of Austria.
Per quanto riguarda la Polonia, l’integrazione tra Unicredit è vista con preoccupazione dal governo, poiché il colosso post-fusione si troverebbe a controllare due dei tre principali istituti di credito del Paese, Bank Pekao (prima banca privata) e, appunto, Bhp (terza), creando un polo che avrebbe una quota del 20% dell'intero mercato polacco. Dalla fusione dei due istituti polacchi si temono contraccolpi anche in termini di occupazione. È da tempo che si parla di rischio di licenziamento per quasi 6mila dipendenti.
«Congelato» l’aumento relativo a Bhp, il consiglio di Unicredit ha contestualmente deliberato un piano di stock options triennale per il management del gruppo, che si concreta in un aumento di capitale a titolo gratuito per un valore massimo di 1.473.000 euro, con emissione di un numero massimo di 2.946.000 azioni ordinarie destinate a 2.085 beneficiari appartenenti al «middle management» che, in posizioni ritenute significative per il conseguimento dei risultati aziendali, abbiano raggiunto gli obiettivi individuali assegnati per l'esercizio 2004.
È stata varata, infine, la lista di nomi per il nuovo cda, che sarà eletto alla prossima assemblea. Ne fanno parte Franco Bellei, Roberto Bertazzoni, Manfred Bischoff, Vincenzo Calandra Buonaura, Giovanni Desiderio, Volker Doppelfeld, Giancarlo Garino, Francesco Giacomin, Piero Gnudi, Gianfranco Gutty, Friedrich Kadrnoska, Max Dietrich Kley, Luigi Maramotti, Diether Muenich, Fabrizio Palenzona, Carlo Pesenti, Alessandro Profumo, Dieter Rampl, Carlo Salvatori, Hans-Juergen Schinzler, Giovanni Vaccarino, Paolo Vagnone, Nikolaus von Bomhard, Anthony Wyand.

Lasciano quindi il cda l'indipendente Mario Cattaneo, Philippe Citerne (Societè Generale) e Gianfranco Negri Clementi. Tutti riconfermati gli altri consiglieri mentre entrano, secondo gli accordi conclusi nel giugno scorso, otto rappresentanti di Hvb tra cui Dieter Rampl, già designato presidente.
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