Mediobanca si arrampica al 6,761% di Unicredit. A formalizzarlo è la Consob al termine del cosiddetto prestito «cashes» da 3 miliardi, con cui lamministratore delegato Alessandro Profumo ha rafforzato il patrimonio della banca nellambito di una cura durto da 6,2 miliardi. Gli oltre 967 milioni di azioni Unicredit sono stati sottoscritti dallistituto di Piazzetta Cuccia in esecuzione del contratto di garanzia al servizio del prestito subordinato convertendo in azioni (cashes). La quota è tuttavia non solo priva di diritti di voto ma con un usufrutto a favore di Unicredit e in pegno a favore di Bank of New York. Questultima ha emesso il prestito cashes che è stato invece sottoscritto dai grandi azionisti di Unicredit: a partire dalla Fondazione Crt, da Carimonte e dalla Banca Centrale Libica mentre, dopo un brusco ripensamento, la Fondazione Cariverona ha fatto mancare il proprio appoggio. Laltro dettaglio emerso ieri della geografia di Unicredit è la quantificazione dellimpegno del fondo sovrano di Abu Dhabi che ha sottoscritto obbligazioni per 49,8 milioni. Dopo uno scivolone del 9,11% Unicredit è tornata a valere in Piazza Affari 0,91 euro. A preoccupare è soprattutto lEst Europa, dove il gruppo ha una forte presenza in termini di sportelli e di impieghi.
Nel frattempo la banca ha siglato un accordo con Grameen Bank per favorire lo sbarco in Italia dellistituto di credito che pratica microcredito senza garanzie fondato dal Nobel per la Pace Muhammad Yunus. Nelliniziativa è coinvolta anche lUniversità di Bologna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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