Unicredit ha riavviato il riassetto che porterà alla «Banca Unica», di cui però manca ancora il disegno definitivo. Dopo lo stop imposto da alcune fondazioni azioniste, domani è in agenda unaltra riunione del comitato strategico permanente. Unoccasione per approfondire i poteri che avrà il nuovo «country manager» per lItalia, destinato ad affiancare la prima linea della banca e voluto dagli Enti per bilanciare la governance. Ieri lamministratore delegato, Alessandro Profumo, ha comunque ribadito che il riassetto (ribattezzato «Insieme per il cliente») ha lobiettivo «di avere una forte presenza locale, di parlare il dialetto nelle aree dove abbiamo fortissime radici, ma anche di parlare inglese attraverso il gruppo». «La sfida - ha proseguito Profumo alla Luiss - è darsi degli assetti organizzativi che mantengano un forte radicamento locale, ma che allo stesso tempo mettano a fattor comune le competenze trasversali» della banca. Lad di Unicredit ha poi colto loccasione per sgombrare il campo dai dubbi che i nuovi equilibri politici nel Nord del Paese, e la vittoria della Lega, interferiscano sul riassetto: «Abbiamo grande rispetto per la politica e la politica ha sempre avuto grande rispetto di noi».
A impuntarsi sul riassetto era stata soprattutto Cariverona che affonda le radici nel Veneto ora affidato a Luca Zaia che ha ribadito: «Più la banca è local più ci piace».
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