Unioni gay, stop al piano Majorino (che a Padova nessuno usa)

In Comune non c’è dubbio sul registro delle unioni civili. Ma sulle modalità formali di questa registrazione, e sugli effetti che deve produrre, la divisione è ormai aperta. Da una parte c’è l’assessore Pierfrancesco Majorino, e l’ala laica del Pd, che vuole una sorta di matrimonio-bis. Di «cerimonia» ha parlato l’assessore delegato - appunto - alle Famiglie. L’ala laica della giunta in effetti vuole una cerimonia che formalizzi la registrazione dell’unione civile. Il sindaco invece è contrario a quest’ipotesi: «Non c’è bisogno di nessuna cerimonia».

Così facendo si è schierato con gli altri assessori come Marco Granelli, che proprio su questo punto ha piantato i paletti cari all’area dei cattolici (anche) di sinistra: «Sono contrario al matrimonio gay - ha detto - oltre tutto non è previsto dal programma». Il modello che piace tanto ai democratici di Milano ha fatto flop a Padova, dove è già stato istituito. A dirlo sono i numeri: sono solo tre le coppie omosessuali che ne hanno beneficiato celebrando le loro nozze.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica