da Milano
Dopo il no di Bankitalia, gli advisor di Unipol (Crédit Suisse, Nomura, Deutsche Bank e Vitale & Associati), sono ieri stati per tutta la giornata in contatto con il direttore finanziario Carlo Cimbri e il presidente Pierluigi Stefanini per valutare il documento che rigetta la domanda di acquisizione di Bnl.
Lorientamento immediato sarebbe quello di fare tutto il possibile per presentare a Palazzo Koch le osservazioni previste dallart 10 bis della legge 241-90, che permetterebbero di far ripartire i tempi delliter autorizzativo. In pratica un tentativo, diverso dal ricorso, per dimostrare agli uomini del neo governatore Mario Draghi che Unipol è in grado di sostenere lOpa su Bnl.
Le osservazioni devono arrivare a Bankitalia entro 10 giorni. La decisione spetterà al cda di Unipol, che dovrebbe essere convocato per domani. Il punto è che i motivi di Bankitalia saranno ben difficilmente smontabili.
Secondo indiscrezioni, il mancato rispetto dei requisiti prudenziali di adeguatezza patrimoniale sono quantificati nellordine di 1,3 miliardi. Praticamente la stessa cifra che è stata contestata dalla Bnl nel comunicato dellemittente. E 1,3 miliardi non sono pochi. Anche perché, secondo i ragionamenti che venivano fatti ieri tra i bene informati, loperazione non soddisfa i parametri di stabilità basilari per una banca. Basta pensare che con i nuovi criteri di bilancio (Ias) la partecipazione in carico va svalutata se sul mercato il titolo scende. E di fronte a unoperazione da 8 miliardi, con le azioni in carico al prezzo dellOpa (2,775), è sufficiente un calo in Borsa del 15-20% (che dopo unOpa non sarebbe affatto così imprevedibile) per caricare il conto economico di una minusvalenza di 1,5-2 milioni. Per la quale Unipol non è al momento minimamente in grado di far fronte. In pratica si tratterebbe di una potenziale debolezza strutturale che si ripercuoterebbe sulla stabilità dellistituto.
La Banca dItalia avrebbe anche espresso perplessità su alcuni aspetti del piano industriale di aggregazione tra attività assicurative e bancarie. Anche su questo gli advisor sarebbero al lavoro.
Sarà comunque il consiglio di Unipol a decidere se andare avanti o no sulla strada dellOpa, sentiti anche i vertici della controllante Finsoe e della holding delle coop, Holmo.
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