Università come aree di parcheggio

di Mario Lauro

Credo che sia un problema importante da affrontare sui «media» perché quando oggi si parla di «disoccupazione giovanile» occorre fare delle valutazioni sulle scuole frequentate da tanti giovani nei decenni passati. Giovani disoccupati: è vero che esiste il problema di tanti giovani disoccupati, sottopagati quando lavorano ma chi di noi trova oggi un giovane muratore, idraulico, falegname italiano? Durante le vacanze di Natale verrà da me l’idraulico «Elmer Del Rosario», un filippino in Italia da 15 anni e disponibile a venire a lavorare anche al sabato mattina quando anch’io sarò a casa per aiutarlo od andare ad acquistare il materiale necessario. Un idraulico italiano mi ha detto che per quel lavoro dovevo farmi trovare a casa lunedì oppure lasciargli le chiavi e sarebbe venuto durante la giornata e così avrei dovuto prendere una mezza giornate di ferie! Ed allora cominciamo a ricordare a tanti saccenti «operatori mediatici» che quando ci fu il miracolo economico italiano alla fine degli anni ’50, la struttura portante delle aziende, furono sia i pochi laureati (ingegneri, chimici) allora disponibili sul mercato ma soprattutto i periti industriali diplomati dagli Istituti Tecnici ed i tanti giovani che ancor prima della riforma della media unica che portò una scuola media in ogni Comune d’Italia, avevano studiato nei tanti Istituti del Don Bosco sparsi per l’Italia.

Successivamente gli istituti tecnici persero quel prestigio che avevano avuto e furono considerati per decenni scuole superiori di serie B, dove anche gli insegnanti più bravi non volevano andare ad insegnare e la stessa cosa accadde agli istituti nautici. Conclusioni Come uscire da questa situazione? Beh evitando che le Università continuino ad essere «aree di parcheggio».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica