Usa, la fiducia torna ai livelli pre-Katrina

Il rialzo di dicembre è legato soprattutto al miglioramento del mercato del lavoro

da Milano

A dispetto dei diffusi timori di un rallentamento della crescita economica, la fiducia dei consumatori americani resta alta. Talmente alta da essere tornata, nel mese di dicembre, sui livelli precedenti le devastazioni provocate dagli uragani Katrina e Rita.
Secondo il Conference Board, in dicembre l’indice è salito a quota 103,6 punti contro i 98,3 del mese precedente. Il dato di ieri è leggermente inferiore alle attese degli analisti che alla vigilia avevano pronosticato un rialzo a quota 105 punti, ma è la prova inequivocabile che l’economia viene percepita ancora come una forza solida. Il recente raffreddamento delle quotazioni del petrolio e l’irrobustimento del mercato del lavoro hanno contribuito a consolidare la consumer confidence, che resta su livelli positivi anche per quanto riguarda le prospettive dell’economia per i prossimi sei mesi. Il dollaro non ha però tratto alcun beneficio dagli ultimi dati: l’inatteso rialzo della fiducia dei consumatori tedeschi ha infatti spinto l’euro sopra quota 1,19.
Eppure, le preoccupazioni legate a una possibile frenata del ciclo non mancano. A rinnovarle è stato il superamento, martedì scorso, dei rendimenti sui titoli del Tesoro a due anni rispetto ai Bond decennali, un fenomeno che non si verificava da circa 5 anni. In passato, il cambio di rotta della curva dei rendimenti ha spesso anticipato una fase di crescita modesta, se non addirittura di recessione.

E strettamente connessa a questa inversione è anche la scommessa da parte dei trader che il lungo ciclo di rialzo dei tassi da parte della Fed sia ormai prossimo alla fine e che presto possa arrivare il momento di un taglio del costo del denaro per scongiurare la crisi. Proprio per questo motivo, gli investitori sono disposti ad accettare un rendimento più basso sui loro titoli a lungo termine.

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