Washington - Meno di tre settimane dopo che una decisione della Corte Suprema ha messo fine ad una moratoria di sette mesi sulla pena di morte negli Stati Uniti, le esecuzioni stanno per riprendere a pieno ritmo. Tra il prossimo 6 maggio e ottobre, scrive il New York Times, ne sono state fissate almeno 14 in sei stati.
La decisione della Corte suprema "La Corte Suprema ha dato la sua benedizione al loro modo di operare - dice Douglas A.Berman, professore di legge ed esperto di pena capitale alla Ohio State University - è come se fossero tornati dalle vacanze e si fossero rimessi al lavoro». Per gli esperti la ripresa delle esecuzioni riporterà l’attenzione sulla lunga diatriba tra i sostenitori e gli oppositori della pena di morte. "Quando si verifica una nuova ondata di esecuzioni, la gente mette in dubbio non solo il modo in cui i condannati vengono giustiziati ma anche se sia lecito farlo", dice James Acker, uno storico della pena di morte e professore all’Università di Albany.
L'interruzione temporanea Le esecuzioni capitali negli Stati Uniti erano state temporaneamente sospese lo scorso settembre, in attesa di un verdetto riguardante il Kentucky, dove due condannati a morte avevano chiesto che, per la loro esecuzione mediante iniezione letale, fosse utilizzato un solo farmaco, anziché i tre previsti, poiché lo stesso protocollo ammette che se l’analgesico iniziale non fa effetto il dolore provocato dai due farmaci successivi è considerevole. Inoltre, poiché il secondo farmaco provoca la paralisi, il condannato non è in grado di esprimere il dolore che sta provando. Lo scorso 16 aprile, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato per lo stato del Kentucky il diritto di eseguire le condanne a morte secondo la procedura attuale, di fatto riaprendo la strada alle esecuzioni capitali nel paese, sospese per quasi otto mesi.
Gli stati che applicano la pena di morte Il Texas è in cima alla lista degli stati che eseguiranno le prossime condanne, con cinque persone in attesa di essere giustiziate tra il 3 giugno e il 20 agosto. Seguono Virginia, con quattro, poi Louisiana, Oklahoma e South Dakota. Lo scorso anno in Texas sono state eseguite 26 su 42 sentenze di morte degli Stati Uniti.
Secondo i dati diffusi dall’associazione indipendente Death Penalty Information Center, le esecuzioni a livello nazionale sono cresciute dalle 137 del 1977 fino al record di 326 nel 1995, e sono poi scese fino alle 110 dello scorso anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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