«Con gli utili Amsa puliremo i graffiti gratis»

«Le polemiche nate in An? Strade diverse, ma un solo obiettivo: il decoro di Milano»

«Più che una polemica, il confronto tra diversi punti di vista». Alleanza nazionale s’infiamma a parlar di graffiti. E allora a mediare ci pensa Maurizio Cadeo, l’assessore all’Arredo urbano, nonché ex vicepresidente di Amsa e dunque più che titolato all’intervento.
Assessore Cadeo, ma questi graffiti sono arte o uno scempio della città? In An non siete molto d’accordo.
«Idee diverse».
Molto diverse.
«Che si superano perché vogliamo raggiungere un obiettivo comune».
Non sembra.
«E invece sì. Tutti teniamo innanzitutto al decoro comune».
Quindi?
«Quindi non c’è contraddizione, sono diverse strade che puntano alla stessa meta».
In concreto?
«In concreto il Comune presenterà presto un piano per combattere ciò che deturpa Milano. E vedrete con quanta determinazione il sindaco Letizia Moratti, l’assessore competente e la giunta, affronteranno il problema».
Compreso l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi?
«Compreso Sgarbi».
Allora come se ne esce?
«Ci sono tre strade».
Cominciamo dalla prima.
«In questo dibattito si è molto parlato dell’aspetto moralizzatore della faccenda. Per questo auspichiamo misure efficaci offerte dal legislatore».
Allora hanno ragione i giovani di An, volete solo reprimere.
«Intanto io al disegno di legge Valditara preferisco quello Caruso. Mi sembra impensabile che un giudice dia due anni e mezzo di carcere a un graffitaro. E poi ci sono i tempi infiniti dei tre gradi di giudizio».
E invece?
«Invece Caruso affiderebbe tutto ai giudici di pace. Pena minore, ma sentenza inappellabile. E nessuna sospensione condizionale. Il che significa certezza della pena, proprio ciò che ci vuole in questi casi».
Seconda strada.
«Quella che spetta al Comune. A settembre lanceremo una grande campagna per la cancellazione dei graffiti».
Non sarà la prima.
«Ma questa volta per farlo ci impegneremo a utilizzare gli utili di Amsa».
Tutto gratis?
«Ai milanesi chiederemo di aiutarci a mantenere la pulizia».
Per ora si pulisce e si cancella. E l’arte?
«La terza strada, vogliamo aprire al mondo giovanile. Però non prima di aver fissato paletti ben precisi».
Cioè?
«Nessuno può ledere il diritto di un proprietario di avere il muro di casa pulito e del colore che lui vuole».
E come si fa?
«Offriremo agli artisti spazi mobili per esprimersi, non certo i muri dei palazzi».
Altro?
«Ad esempio stiamo chiedendo alle Ferrovie Nord di mettere a disposizione le scarpate. Vogliamo tentare di condizionare il mondo dei giovani».
Una bella sfida.
«I giovani di An hanno ragione, la repressione non è sufficiente. Aspetto normativo e paletti non devono essere in contraddizione con l’offrire possibilità di espressione».
Lei ci crede?
«Ci credo molto e molto ci crede anche il sindaco Moratti».


Chiusa dunque la polemica dentro An?
«Ritengo che il nostro gruppo abbia sempre condiviso gli obiettivi di sindaco e giunta, tra cui la lotta ai graffiti».
Tutti d’accordo?
«Tutti. Anche se bene ha fatto Azione giovani a esprimere idee interessanti tenendo, come è giusto, un occhio di riguardo verso il mondo giovanile. Qualcuno può negare che sia un suo diritto?».

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