«Vacanze romane»: Castellano a confronto con Gregory Peck

A cinquant’anni dal film di Wyler rivive la storia d’amore fra la principessa e il giornalista

Ferruccio Gattuso

Una Vespa che sfreccia per le strade di Roma. Sul sedile, una coppia che, nell'immaginario collettivo, è diventata icona di romanticismo. Per guidarla, quella Vespa, occorre ben più di una patente, ci vuole un documento speciale, che può chiamarsi in molti modi: coraggio, bravura, carisma.
Per capirci, non è facile svegliarsi un giorno e dirsi che sì, insomma, cosa sarà mai diventare protagonisti di Vacanze romane. Al contrario, raccogliere il testimone che fu di Gregory Peck e Audrey Hepburn è missione che definire impegnativa è un eufemismo. Anche se il musical che trasferisce quel leggendario film sul palcoscenico - nella versione scenograficamente sontuosa curata da Uberto Bertacca, diretta da Pietro Garinei, musicata da Armando Trovajoli e coreografata da Gino Landi - ha mietuto consensi di pubblico e critica in tre anni di vita.
L'arduo compito tocca a Franco Castellano e Sabrina Marciano, versione tutta al biondo di ciò che i "rivali" Peck & Hepburn erano da mori: il cuore batte lo stesso, a prescindere dall'identikit, e soprattutto ciò che resta immutata è la grandiosa e affascinante cornice, vale a dire Roma, Città Eterna memore e testimone di storia con la esse maiuscola, ma anche di storie. D'amore. Fino al 26 marzo, al Teatro Nuovo, nel cuore pulsante di Milano, sboccerà dunque un pezzo di Roma: Vacanze romane, il cui libretto scritto da Paul Balke è stato adattato in italiano da Jaja Fiastri, cambia un po' dalla storia originale, eppure mantiene intatti i meccanismi drammaturgici.
Il protagonista americano, un reporter alle costole di una è principessa giunta in città per un viaggio di rappresentanza, diventa italiano. Anzi, molto più che italiano: si fa romano de Roma. Ruolo irresistibile, per comicità e fascino, quello di Gianni Velani, all'esordio teatrale di tre stagioni fa interpretato da Massimo Ghini. Per Franco Castellano, dunque, una sfida nella sfida.
«Quando ho accettato la parte offertami da Garinei - spiega Castellano - non ho pensato un attimo a chi mi aveva preceduto. Ovviamente, il confronto con il mito di Gregory Peck è improponibile, ma d'altronde questo è un musical, non un film. Quanto alla storia, leggera ma resa magica dal suo essere favola, non può che conquistare chi la fa, così come chi la vede. L'approccio di Garinei e di tutti i membri del cast è stato contagioso, mi hanno messo a mio agio, diciamo che mi hanno addirittura accudito».
Al punto che, per l'attore divenuto celebre sul piccolo schermo, potrebbe aprirsi un nuovo percorso, nel musical teatrale?«"Non escludo di vagliare nuove proposte. Certo le mie basi sono più nella prosa, ma per dare il massimo in questa circostanza ho fatto molte lezioni di canto. Con sincerità, però, devo dire che ci sono molti miei colleghi, specializzati nel genere, che per ora mi battono. Quindi, se voglio continuare, devo mettermi di buzzo buono».


La tv, par di capire, resta il territorio prediletto, e in questo caso il ritorno sulle scene sarà a breve termine: «Dovrebbe partire una miniserie su Canale 5 dedicata a Mafalda di Savoia, interpretata da Stefania Rocca. È un lavoro che abbiamo finito da un pezzo e che mi vede tra i protagonisti».

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