Contrordine! la mostra «Vade retro. Arte e omosessualità» non parte più per Napoli. Lassessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che fino a ieri sera preparava gli scatoloni con le opere da spedire allombra del Vesuvio, ha cambiato idea. «Il sindaco aveva dato ieri sera lok perché la mostra partisse per Napoli senza fare una piega - racconta lassessore - ma abbiamo scoperto che a Napoli i custodi di Castel santElmo costano tre volte che a Milano e, soprattutto, non ci sarebbero in agosto. Ringrazio dunque Nicola Spinosa (il sovrintendente del polo museale di Castel SantElmo di Napoli), che è stato lunico interlocutore valido in questa faccenda, che ha capito che si trattava di un problema di dignità della cultura». «Tra trasporto, riallestimento e custodi ci costerebbe troppo» spiega il produttore Andrea Brunello.
La mostra, dunque, rimane a Milano anche se il critico darte ieri è apparso confuso e stufo: «Molte sedi private hanno chiesto la mostra in versione integrale (ad eccezione delle due opere escluse fin dall'inizio Miss Kitty di Paolo Schmidlin e la foto con Sircana). Il direttore della fondazione Permanente Guido Podestà ha fatto poi marcia indietro forse temendo un incidente diplomatico». Stesso copione per il garage Traversi di Luigi Zunino che in serata fa un repentino dietro front. «Stiamo lavorando ad altre soluzioni» è la replica che arriva in serata da uno Sgarbi stanco.
La seconda ipotesi, ancora da vagliare con il sindaco, è quella di aprire la mostra con censura a palazzo della Ragione, esponendo le opere off a palazzo Reale. «La Moratti- continua Sgarbi, che ha abbandonato il nomignolo che aveva affibbiato al sindaco di Suor Letizia - in realtà non ha operato una censura: non ha tolto, infatti, le opere più oscene, ma le più pure come la statua di Demetz o il San Sebastiano di Taverna, lo ha fatto per salvare queste opere da un contesto inadeguato». Di questa ipotesi però lassessore Sgarbi ieri non aveva ancora parlato con il sindaco.
Rimangono ancora da chiarire la questione delle date di apertura, che molto probabilmente slitterà a settembre, probabilmente al 3, giorno dellapertura del festival Mito. «Fosse per me aprire domani - confessa sgarbi - anche per mettere un punto a questo tormentone».
Ormai è questione di qualche ora.