Valpolcevera, 13 consiglieri rifiutano il partito democratico

I dissidenti preferiscono aderire al nuovo gruppo di Unione a Sinistra

È tempo di cambiamenti nella V Circoscrizione della Valpolcevera dove tredici consiglieri scelgono di non aderire più alla Costituzione del partito Democratico preferendo la strada nuova del gruppo di Unione a Sinistra.
«Non condividiamo più alcune scelte di base - spiega il presidente di circoscrizione Giovanni Crivello ex Ds -, quindi abbiamo optato per una nuova esperienza politica che guardi più verso il socialismo europeo. Un gruppo nuovo insomma in grado di sostenere la giunta Pericu ma, anche in grado di riunire all'interno dell'Unione tutte le forze politiche, dal partito democratico all'ala più radicale».
E così anche per il parlamentino della Valpolcevera - composto da un esponente di An, tredici di Unione a Sinistra, tre Ds, quattro di Fi, quattro della Margherita, uno della Lega Nord, uno di Liguria Nuova e tre di Rifondazione -, è tempo di bilanci. I dati del totale delle presenze dei consiglieri eletti dai cittadini di Rivarolo, Bolzaneto e Pontedecimo sono chiari: banchi vuoti pochi e molti i presenti in aula.
Dal registro di classe tenuto da Giovanni Crivello, risulta che negli ultimi due anni (dicembre 2004 - novembre 2006), ha risposto all'appello un'alta percentuale di consiglieri e il numero legale non è mai venuto meno in cinque anni.
Si legge sulla pagella di fine legislatura che in aula di consiglio il primato spetta a Giuliano Brighenti di Lega Nord Liguria: 50 presenze su 50 sedute, seguito dai consiglieri Massimo Monini (Unione a Sinistra) e Piero Borello (Ds) a quota 49. I consiglieri Sergio Merlo e Danilo Rebora entrambi di Unione a Sinistra insieme a Mario Vanni della Margherita hanno presenziato ex equo a 48 sedute, mentre Giacomo Luigi Guido e Gavino Lai di Unione a Sinistra, segnano 47 gettoni. Invece Federico Casabella di Forza Italia e Giovanni Montelatici di Rifondazione totalizzano in questi due anni 46 presenze e Pier Paolo Moretti di Forza Italia 45. Sulla pagella a fine legislatura il consigliere Pietro Falanga (Fi) insieme a Cesare Fucilli e Salvatore Maisto, entrambi di Unione a Sinistra, registrano 44 alzate di mano. A quota 43 troviamo Pasquale Costa (Uniti a Sinistra) mentre Giovanni De Moro (Uniti a Sinistra) risponde all'appello 42 volte. A metà della classifica delle presenze in aula di consiglio ci sono Alessio Bevilacqua di An e Fausto Brizi (Unione a Sinistra) con 40 gettoni, mentre il consigliere Walter Massa (Unione a Sinistra) conta 39 presenze. Diego Bovo (Liguria Nuova) registra 36 gettoni, Pasquale Lacopo (Margherita) 35, Salvatore Donnucci (Margherita) 33 e Loredana Bilardo (Unione a Sinistra) 31. In fondo alla classifica con qualche assenza in più, troviamo il diessino Claudio Borchi con 26 presenze e i consiglieri Massimiliano Cardamone di Forza Italia e Piero Stefano Rebagliati (Ds) con 23 gettoni. La classifica si chiude con Andrea Scali (Rifondazione), Giuseppe Vitello (Margherita) e Angela Claudia Ferrari di Rifondazione (sostituisce Angela Parodi), rispettivamente con 22, 21 e 6 presenze.
Nutrita anche la presenza dei consiglieri nelle sei diverse commissioni, presenze che però come spiega Crivello: «Non devono ingannare perché alcuni consiglieri possono far parte di una sola commissione altri invece di tutte e sei».
Comunque nella rosa dei più presenti c'è Giuliano Brighenti con 155 presenze; sul podio c'è posto anche per Alessio Bevilacqua con 132 gettoni e per Diego Bovo con 89. Qualche presenza in meno, con 66 gettoni per Mario Vanni e 65 per Pasquale Lacopo. A metà classifica troviamo Giacomo Luigi Guido con 37 presenze, Pasquale Costa con 33 e Massimo Monini con 26. Chiudono i consiglieri Fausto Brizi e Piero Stefano Rebagliati con 10 presenze, Walter Massa con 9 gettoni e a quota zero Giuseppe Vitello.
«I temi più caldi sono legati indiscutibilmente ai profondi cambiamenti nella Valpolcevera che da polo industriale si sta trasformando in polo commerciale - continua Crivello -, tanto da diventare un caso internazionale. Il trasferimento del mercato ortofrutticolo e le modifiche alla viabilità, hanno fatto il resto.

Ma la soddisfazione maggiore è stata sicuramente il trasloco di alcune famiglie che hanno dovuto lasciare, a causa dei cambiamenti in corso, le loro abitazioni occupandone altre in un clima civilissimo e di totale comprensione». (6.continua)

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