da Milano
Smentendo lo spirito poco convincente espresso in questo periodo dalla Borsa, che ha spinto varie società a rinunciare alla quotazione, ieri Valsoia ha festeggiato il suo esordio al listino con un progresso del 4,55% (anche del 6% nel corso della seduta) sul prezzo di collocamento, che era stato fissato nella parte bassa della «forchetta», a 4,4 euro. Molto soddisfatto l'amministratore delegato, Lorenzo Sassoli de Bianchi, che ha sottolineato come la scelta di minor prezzo fosse dettata anche «dal desiderio di andare incontro agli investitori istituzionali più grossi e più stabili, che ovviamente hanno più potere contrattuale». Il collocamento è avvenuto tutto per cessione di quote, senza aumento di capitale: «Ma la società è comunque molto liquida» ha ricordato lad. La scelta di entrare in Borsa è stata dettata dallintento di accompagnare la crescita, in Italia e allestero, con unimmagine «pubblica» di trasparenza dei conti e di valore; «Solo se quotati - ha affermato Sassoli - si può pensare, per esempio, allo scambio di carta contro carta».
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