Varata la Legge sul clima. Ma la sinistra non la vota

Lotta all'inquinamento, energie ed edilizia sostenibili nel primo testo approvato sul tema da una Regione

Varata la Legge sul clima. Ma la sinistra non la vota
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Una legge che "riconosce la rilevanza dei cambiamenti climatici" e che vuole contribuire ad abbattere le emissioni, in linea con gli obiettivi europei fissati al 2050 e puntando anche sulla produzione di energia nucleare.

Ma per il Pd e la sinistra ambientalista non è abbastanza, perché il testo porta in dote "poche risorse" e rappresenta quindi "un'occasione sprecata". Il documento approvato dal Consiglio regionale che, per il 2025, mette a disposizione 400mila euro, abbina un progetto di legge di iniziativa della giunta con un altro dei gruppi di Lombardia Ideale e Noi Moderati e indica le linee guida da seguire per la lotta all'inquinamento, con disposizioni sulla produzione industriale e agricola e con l'impegno a promuovere le energie rinnovabili negli edifici di nuova costruzione o da ristrutturare.

"Siamo la prima Regione in Italia ad approvare una legge che definisce le strategie per affrontare i cambiamenti climatici" sottolinea il vicepresidente dell'Aula, l'esponente di Lombardia Ideale Giacomo Cosentino. "Con i patti territoriali di sostenibilità - spiega - andremo a sostenere progetti pubblico-privato per analizzare le fragilità del territorio e introduciamo un nuovo sistema informatico che incrocerà gli indicatori ambientali con quelli relativi alla salute. Da lì finanzieremo azioni concrete".

Secondo l'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione, la legge "non impone divieti" e guarda "all'innovazione e alle nuove tecnologie, dai biocarburanti all'idrogeno verde e fino al nucleare". Il tutto "con un occhio anche all'economia - afferma -, perché riteniamo che affrontare la sfida della crisi climatica possa essere anche un'occasione di crescita". Quanto al nucleare, "ci sono tutte le condizioni per creare una filiera industriale su questo tema, per un mix che potrà contribuire in futuro all'indipendenza energetica della nostra Regione, anche dal punto di vista geopolitico e ad abbattere in maniera sostanziale le emissioni di CO2".

"La prima vera legge regionale sul clima porta la firma del centrodestra e non della sinistra che per anni ha raccontato la favola secondo cui solo loro potevano difendere l'ambiente. La natura non è di sinistra" commenta il consigliere di FdI Giacomo Zamperini che nel suo intervento ricorda anche Almerigo Grilz, giornalista triestino caduto in Mozambico, "un uomo libero, non un ambientalista da salotto, uno che la terra l'ha vissuta da vicino". Soddisfazione anche per la leghista Silvana Snider, convinta che sia "un passo fondamentale nel percorso alla lotta al cambiamento climatico che Regione Lombardia ha intrapreso da tempo" e per il forzista Giulio Gallera: "Non è con la spettacolarizzazione che si fanno le cose. L'approccio ideologico non porta a risultati - osserva - Dobbiamo liberare le aree dismesse dal cemento e realizzare le case in altezza. Eppure, quando parlavamo del Salva Milano, ci siamo sentiti dire che eravamo dei palazzinari. Il cambiamento climatico è un argomento serio che va affrontato con interventi puntuali e precisi. E su questo la Regione è fortemente impegnata".

Ma per il Partito democratico "questo è un dibattito che si svolge in un'istituzione che è stata negli ultimi anni il laboratorio del

negazionismo climatico", con un legge "che presenta solo principi genericamente espressi". Mentre il Movimento 5Stelle parla di "una foglia di fico. Zero obiettivi intermedi e zero risorse: questa legge è solo greenwashing".

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