Vaticano, a novembre il forum per il dialogo con l’Islam moderato

da Roma

Una struttura permanente di dialogo tra Vaticano e Islam moderato, una sorta di «hot line», che partirà a novembre e funzionerà in eventuali momenti di crisi e di tensione: è questo il principale risultato della riunione tra alcuni rappresentanti della Curia romana, guidati dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e una rappresentanza dei 138 saggi musulmani che, nell’ottobre scorso, scrissero una lettera aperta per avviare una nuova fase di collaborazione con il mondo cristiano.
Dei risultati del meeting si sono detti «molto felici» gli esponenti della delegazione musulmana. Alcuni tra loro non hanno però mancato di citare il discorso su Maometto, pronunciato da papa Benedetto XVI nel settembre 2006 a Ratisbona. Aref Ali Nayed, direttore del Centro di studi strategici islamici di Amman, membro della delegazione, ha detto nella conferenza stampa di ieri che quanto avvenuto in settembre «brucia ancora in molte parti del mondo islamico», ma «occorre andare avanti e non fermarsi». «Si è trattato - ha spiegato - di un enorme errore». «Ma facciamo tutti degli errori. Se hai una grande statura fai grandi errori. Nel frattempo ci sono state delle mosse positive da parte del Vaticano».

In particolare Nayed ha citato la recente dichiarazione congiunta di esponenti vaticani e dell’università egiziana Al Azhar che ha condannato le vignette danesi ingiuriose nei confronti di Maometto e ha poi menzionato la visita del Papa in Turchia.

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