Fumata bianca

Il cardinale censurato a Bruxelles: "Come i nazisti"

Gerhard Ludwig Müller, tra i relatori alla conferenza dei conservatori ostacolata dalla polizia belga, critica duramente il tentativo di stop

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Le incredibili immagini della polizia belga mandata dal sindaco di Saint-Josse-ten-Noode, quartiere di Bruxelles, ad interrompere i lavori della conferenza National Conservatism Conference hanno scosso ed indignato il cardinale Gerhard Ludwig Müller. L'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, infatti, era ospite speciale all'evento, invitato per essere intervistato dal presidente della Edmund Burke Foundation James Orr. Il prelato tedesco ha dunque assistito alla scena del cordone di poliziotti schierati per non permettere l'ingresso di spettatori e relatori all'interno dell’hotel Claridge, sede della kermesse.

Dura condanna

Müller non si è lasciato intimidire dalla presenza dei militari ed ha comunque partecipato alla conferenza. Con Rod Dreher, intellettuale statunitense ed autore di "Opzione Benedetto", il cardinale ha commentato quanto avvenuto dicendo “è come la Germania nazistaed ha anche aggiunto "sono come le SA", autorizzando lo scrittore a renderlo pubblico. Nonostante il trambusto, l'intervento del porporato tedesco si è tenuto di fronte alla platea dell'hotel Claridge. Impossibile non fare riferimento a quanto avvenuto: Müller ha ricordato che quando aveva "iniziato a insegnare a Monaco, nonostante la gente fosse ideologizzata, si poteva non essere d'accordo e dire la propria". Per il cardinale, invece, l'episodio di Bruxelles dimostra che "oggi non è così" ed ha detto che "dobbiamo lottare per l'indipendenza dell'università dalle influenze politiche e ideologiche". Conversando con Orr, l'ex capo dicastero ha osservato che "il diritto umano più importante sono la libertà di religione e la libertà di coscienza" ed ha ricordato che "non siamo schiavi dello Stato; il moderno stato democratico si è evoluto da cittadini liberi".

Il tentativo di censura

Le motivazioni che avevano portato il sindaco di Saint-Josse Emir Kir a provare a bloccare la conferenza sono contenute nella discussa ordinanza da lui rivendicata e nella quale, in base a quanto riporta il The Catholic Herald, si puntava l'indice contro "la visione della NatCon" che "non è solo eticamente conservatrice (ad esempio, ostilità alla legalizzazione dell’aborto, alle unioni omosessuali, ecc.), ma anche incentrata sulla difesa della ‘sovranità nazionale’, il che implica, tra l’altro, un atteggiamento ‘euroscettico’". La ragione ufficiale, dunque, erano motivi di ordine pubblico ma a preoccupare il sindaco sono state soprattutto le idee che venivano espresse. Alcune di esse, da lui evidentemente ritenute pericolose, appartengono alla dottrina della Chiesa cattolica. Il cardinale Müller ha accettato di partecipare all'evento proprio per ribadire "la centralità dell'insegnamento religioso tradizionale nella vita della Chiesa cattolica". Non si aspettava di diventare testimone di una manifestazione di intolleranza messa in atto da un'autorità municipale e che è stata prontamente condannata dal primo ministro del Belgio Alexander De Croo, dal presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni e dal primo ministro britannico Rishi Sunak.

La mossa di Kir si è rivelata un boomerang per chi voleva impedire a Müller e agli altri relatori di esprimere la loro opinione e agli spettatori di ascoltarla.

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