A cena con i "colleghi" e poi notte a Santa Marta. E oggi la prima messa

Al via il pontificato, che inizierà ufficialmente solo con l’insediamento

A cena con i "colleghi" e poi notte a Santa Marta. E oggi la prima messa
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AIle 19,15 dell'8 maggio la vita di Robert Francis Prevost è cambiata. Quando il cardinale Dominique Mamberti dalla Loggia delle benedizioni pronuncia il suo nome il latino come nuovo «papam» e dà il via al pontificato di Leone XIV, il chicagoan ha appena avuto il tempo di realizzare che nulla potrà essere più come prima. Fin dall'esatto momento in cui dsi trova costretto a elargire 132 abbracci agli altrettanti cardinali che lo hanno eletto, anche a chi, chissà chi, non ha scritto sulla scheda il suo nome.

La prima serata del pontefice in realtà prosegue quasi come se nulla fosse, con la cena a Santa Marta con gli altri colleghi. Un modo per salutare tutti, condividere con loro pensieri e suggerimenti, decomprimere le emozioni. E anche la prima notte da pontefice Leone XIV trascorre nella sua stanza degli ultimi giorni nella domus, in attesa di sapere se, come il predecessore Bergoglio, l'albergo vaticano sarà la sua residenza definitiva oppure se il Papa tornerà ad abitare il Palazzo Apostolico come da tradizione sopravvissuta dal 1870 al 2013, da Pio IX a Benedetto XVI. Malgrado Prevost sia considerato un seguace di Bergoglio, nel suo primo atto manifesta già una qualche forma di discontinuità indossando nella Loggia delle benedizioni la mozzetta e la mantellina rossa sopra alla talare bianca, come l'argentino non aveva fatto, ma Ratzinger e Wojtyla sì.

Nei prossimi giorni attendono Prevost una serie di impegni scadenzati, appuntamenti cerimoniali che serviranno al primo Papa statunitense per familiarizzare con il nuovo impegnativo lavoro a cui potrebbero aggiungersi uscite più irrituali. Come ha riferito il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni, stamattina alle 11 il nuovo Papa celebrerà la messa nella Cappella Sistina con i cardinali alle 11. Dopodomani, domenica, reciterà il Regina Coeli alle 12 dalla Loggia centrale e farà la sua prima vera conoscenza con il suo nuovo popolo romano il cui affetto ha potuto assaggiare ieri. Lunedì poi, come fece papa Francesco nei primi giorni del suo «mandato», Prevost incontrerà gli operatori dei media per una udienza nell'Aula Paolo VI alle ore 10. Bruni ha anche chiarito come «la scelta del nome Leone XIV è un chiaro riferimento alla Rerum Novarum di Leone XIII» e quindi alla dottrina sociale della Chiesa e ai lavoratori.

Il 267° pontificato della Chiesa cattolica in realtà incomincerà ufficialmente con l'insediamento, in una data che sarà fissata al più presto e che di solito cade entro una settimana dall'elezione. In quell'occasione Leone XIV indosserà pallio e anello del pescatore, tra i pochi simboli sopravvissuti all'epoca in cui la celebrazione era più «regale» e si chiamava messa di «intronizzazione» o di «incoronazione» prima della semplificazione liturgica degli ultimi decenti farà il discorso programmatico che farà comprendere che cosa potremo attenderci dal suo pontificato. Quel giorno Roma tornerà a riempirsi di capi di Stato di tutto il mondo, che stanno già con l'agenda in mano. Dopo quella messa solenne probabilmente papa Prevost farà anche il suo primo giro sulla Papamobile.

Guardando oltre, uno dei primi viaggi, se non il primo, del «Papa americano» dovrebbe essere quello che già Francesco sognava di fare a Nicea per l'anniversario del Concilio che lì si svolse 1700 anni fa e che fu presieduto dall'imperatore Costantino. Si parla del 24 maggio, ma non c'è certezza. In quell'occasione Prevost potrebbe incontrare il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo.

Poi Prevost dovrà partecipare a molti eventi del Giubileo, che non si è mai fermato: questo fine settimana il Giubileo delle bande e dello spettacolo popolare, poi quello delle chiese orientali in attesa dell'evento clou, in pian estate, del Giubileo dei ragazzi.

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