
Vincenzo Gioacchino Pecci, conosciuto come Papa Leone XIII, fu il 256º papa della Chiesa cattolica, guidandola dal 1878 fino alla sua morte nel 1903, all’età di 93 anni, una longevità eccezionale per l’epoca. Il suo pontificato è ricordato soprattutto per l'enciclica Rerum Novarum (1891), testo fondamentale che segnò l'inizio dell’impegno moderno della Chiesa sulle questioni sociali e sui diritti dei lavoratori. È sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Le sue 86 encicliche
Primo pontefice a non esercitare il potere temporale dopo l’unità d’Italia, Papa Leone XIII guidò la Chiesa in un’epoca di grandi trasformazioni. Durante il suo lungo pontificato scrisse ben 86 encicliche, promuovendo il rilancio culturale e l’apertura al mondo moderno. Celebre l’enciclica Aeterni Patris (1879), con cui rilanciò lo studio del pensiero tomista.
Uomo brillante e ironico, Leone XIII fu anche protagonista di episodi curiosi: nei Giardini Vaticani, dove ospitava animali esotici ricevuti in dono, si racconta che una gazzella gli corse incontro all’improvviso. Con prontezza e umorismo, rassicurò i presenti dicendo: "Dove si è mai visto che un Leone abbia paura di una gazzella indifesa?". Fu anche il primo Papa della storia ad essere ripreso in un filmato.
La sua preghiera contro le insidie del demonio
Profondamente colpito da una visione in cui il demonio minacciava la Chiesa, compose una celebre preghiera a San Michele Arcangelo, invocandone la protezione contro le forze del male.
Ordinò che venisse recitata alla fine di ogni Messa, una pratica mantenuta fino al Concilio Vaticano II. Sebbene oggi non sia più inclusa nella liturgia ufficiale, è ancora diffusa tra numerosi fedeli e sacerdoti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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