
Il Papa malato non rinuncia all'incontro con i detenuti. Questo pomeriggio, poco prima delle 15:00, Francesco si è recato nel carcere romano di Regina Coeli ed ha incontrato 70 detenuti attivi nelle attività orgnizzate dal cappellano. Da quando è stato eletto, Bergoglio dedica il Giovedì santo ai carcerati in particolare per la lavanda dei piedi. Il primo istituto scelto nel 2013 fu il carcere minorile romano di Casal del Marmo. Questa volta il Papa ha visitato Regina Coeli che si trova nel centro di Roma.
La visita
Francesco è stato accolto nella casa circondariale dal direttore Claudia Clementi, dal comandante della penitenziaria Francesco Salemi e dal resto del personale. Arrivato nella rotonda centrale dell'istituto, il Papa ha incontrato 70 detenuti di diversa nazionalità. Era presenta anche padre Vittorio Trani, francescano conventuale che da diversi decenni è cappellano a Regina Coeli. Il Papa si è rivolto ai detenuti spiegando: “A me piace fare tutti gli anni quello che ha fatto Gesù il Giovedì Santo, la lavanda dei piedi, in carcere”. Poi si è quasi 'scusato', dicendo: “Quest’anno non posso farlo, ma posso e voglio essere vicino a voi. Prego per voi e per le vostre famiglie”. Il Santo Padre ha salutato singolarmente le 70 persone in custodia. La Sala Stampa della Santa Sede ha fatto sapere che la visita è durata 30 minuti e che al termine dei saluti Bergoglio ha recitato il Padre Nostro ed ha impartito la sua benedizione. Il cappellano padre Trani ha poi commentato: "Ha detto ai ragazzi: 'auguri per la Pasqua, sono qui con gioia'", aggiungendo che aveva "il volto segnato dalla sofferenza". All'uscito dal carcere, il Papa ha detto ai giornalisti: "sono ancora vivo" e sulla Pasqua ha spiegato che "la vivrò come posso". A proposito della sua visita, con voce flebile ha aggiunto: "Ogni volta che entro in un posto come questo mi domando perché loro e non io?''.
Il precedente
Francesco era già stato a Regina Coeli in un Giovedì santo. Accadde nel 2018 quando il Papa celebrò la messa in coena domini nell'istituto di via della Lungara e lavò i piedi a 18 carcerati di nazionalità e religioni diverse. Bergoglio non è stato il primo Papa a mettere piede nell'antico carcere romano: prima di lui la storica visita di Giovanni XXIII il 26 dicembre 1964, quella di Paolo VI il 9 aprile 1964 e Giovanni Paolo II in occasione del Grande Giubileo del 2000. Bergoglio dedica storicamente il Giovedì santo ai detenuti. Lo faceva già da arcivescovo di Buenos Aires, Nel suo ministero come arcivescovo di Buenos Aires, celebrando la liturgia o in carcere o in ospedale.
La porta santa
Lo scorso 26 dicembre Francesco ha aperto la seconda Porta Santa per il Giubileo dedicato alla speranza proprio in carcere. In quel caso, però, nell'istituto di Rebibbia. "Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che tutti avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude", dichiarò in quell'occasione il pontefice che si alzò dalla sedia a rotelle per compiere il gesto.
Anche oggi Francesco si è presentato in carrozzina, aiutato come di consueto dall'assistente sanitario personale Massimiliano Strappetti. Tra i grandi eventi del Giubileo in corso, quello dedicato ai detenuti è fissato per domenica 14 dicembre che si concluderà con la messa nella basilica di san Pietro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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