La vedova Calabresi «Targa a Pinelli in questura? Giusto ricordarlo»

«Non avrei assolutamente nulla in contrario, mi sembrerebbe giusto perché lì è morto».
Così, la signora Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi Calabresi ucciso il 17 maggio 1972, ha commentato la possibilità che accanto al busto del marito nel cortile della questura di Milano venga apposta anche una targa in memoria di Giuseppe Pinelli, morto cadendo dalla finestra del quarto piano della questura il 15 dicembre 1969.
Dopo la rappacificazione, tra le due vedove, su invito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che le ha fatte incontrare per la prima volta al Quirinale, Gemma Calabresi, a margine della cerimonia in questura, ha detto: «Non sono io che devo decidere» sulla possibilità di mettere una targa per Pinelli.


Io «rispetto molto le istituzioni, decideranno i funzionari della questura, il questore prima di tutto - ha aggiunto la signora Calabresi -. Io non avrei assolutamente nulla in contrario ma mi sembrerebbe giusto che ci sia un ricordo in questura perché lì è morto».

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