«Un veicolo da città nei piani Bmw Ricetta contro gli incroci a rischio»

«I nostri amici all’estero chiamano questo Paese “Scooterland” - ricorda Andrea Castronovo, presidente di Bmw Italia, all’Eicma di Milano per presentare la gamma 2009 bavarese - e, un produttore come il nostro che punta a crescere da 100mila a 150mila moto nel mondo, non può certo sottrarsi dal guardare alla mobilità urbana».
Vuol dire che pensate di lanciare uno scooterone?
«In Italia per crescere non si può stare fuori da alcuni segmenti, per esempio quello delle moto naked. E se dicessimo che non pensiamo al mondo degli scooter vorrebbe dire che siamo fuori strada».
Quindi?
«Ripeto che una delle aree a cui guardiamo è la mobilità urbana. Un ambito che non possiamo tralasciare».
Ritiene che un’eventuale novità di questo genere possa essere presentata al prossimo Salone di Milano?
«L’Italia per i colleghi esteri è “Scooterland”, lo ribadisco...».
All’Eicma grande spazio viene dato ai motori alternativi. Quali sono i programmi di Bmw Motorrad?
«Il programma EfficientDynamics resta ancorato all’auto. Non ho notizie sul trasferimento di motori ibridi o elettrici nell’ambito delle due ruote».
Parliamo di sicurezza: con il Politecnico di Milano avete avviato un’iniziativa che ha lo scopo di migliorare la viabilità. Proposte, in pratica, per eliminare i «punti neri» dalle città.
«Sono stati approntati tredici concept, partendo dall’analisi dei punti viabilistici e degli incroci a rischio. Bmw, a questo punto, vuole rivolgere la sua attenzione ai problemi di carattere infrastrutturale, con il chiaro intento di portare un contributo valido e concreto. Speriamo ora che Milano o altri Comuni del circondario sperimentino quanto messo a punto dal Politecnico. Lo studio parla di asfalto ideale per la percorrenza in moto e di segnaletica sia orizzontale sia verticale, con un occhio al problema dei marciapiedi».
Per Bmw Motorrad il nostro Paese viene subito dopo, in termini d’importanza, a quello tedesco.
«È vero. In Italia siamo cresciuti del 6,5% rispetto a un mercato in calo dell’8%».
La ricetta?
«Le novità, il valore del marchio e la forza della squadra, in particolare della rete commerciale in grado di fare da grande amplificatore».
Temete una Mv Agusta con alle spalle un colosso del calibro di Harley-Davidson? Per non parlare di una Ducati molto agguerrita...
«Più il mercato della moto è competitivo e più ci piace giocare. Da parte nostra è doveroso ricordare l’espansione che ha caratterizzato il marchio con l’ingresso in nuovi segmenti e la disponibilità di ventiquattro modelli rispetto ai nove di sei anni fa».


In Italia quale impatto sta avendo la crisi sulla scelta della moto da parte della clientela?
«Per l’auto la domanda si sta schiacciando verso il basso, per la moto accade lo stesso fenomeno, ma in misura minore oltre i 750 cc».

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