Veleni nel terreno, l’asilo di Santa Giulia non può aprire

Stavolta non è la Procura a puntare il dito contro il terreni inquinati di Santa Giulia. A mettere i sigilli sono Asl e Arpa che, dopo aver analizzato le aree, non possono che emettere un verdetto: l’asilo del quartiere non può aprire. Troppo pericoloso far giocare i bambini sul terreno non bonificato. Quelle dei tecnici non sono certo apprensioni da genitori ma allarmi avallati dai dati. Nell’area dell’asilo, a cui sarebbero già iscritti 130 bimbi, sono stati trovati vari veleni: policloruro di finile, solventi clorurati vari metalli e gas interstiziali in quantità eccessive.
L’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli, che ad agosto aveva dato precise garanzie alle famiglie sull’apertura della scuola in base ai risultati delle prime analisi, non crede ai suoi occhi: «Non mi aspettavo tanta irresponsabilità da parte dei costruttori. È vergognoso che sia stato utilizzato un terreno del genere per un asilo». Il sindaco Moratti precisa che la scuola resterà chiusa «finché non ci saranno precise garanzie per la salute». Intanto i bambini iscritti saranno dirottati in altri istituti e da lunedì l’ufficio iscrizioni contatterà le famiglie per concordare una soluzione alternativa.

Gli 84 bambini iscritti alla scuola dell’infanzia troveranno posto nella scuola primaria di via Sordello e i 50 bambini iscritti al nido saranno trasferiti tra via Sordello e viale Ungheria.
I sopralluoghi, cominciati ieri, proseguiranno per i prossimi giorni: ci vorranno due settimane per mettere a punto tutti gli accertamenti del caso. Dopo di che si potrà procedere con la bonifica dei terreni.

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