Come le veline anche i Nobel italiani finiscono nel calendario, ma per beneficenza

Dodici illustri italiani, uno per ogni mese dell'anno accompagneranno il 2011 per raccogliere fondi a favore della ricerca sul cancro, grazie a un'idea della conduttrice Rai Tania Cammarota. L'elenco si apre con il medico Camillo Golgi, premiato 1906 e si chiude con l'atrofisico Riccardo Giacconi, 2002

Non solo show girl e veline, calciatori e cantanti. Anche i premi Nobel finiscono in un calendario. Saranno ovviamente vestiti e naturalmente non finiranno sulla cabina di qualche camionista o appeso al muro di un'officina meccanica. Dalla scrittrice Grazia Deledda al poeta Salvatore Quasimodo, gran parte degli italiani ai quali è andato nel corso degli anni l'ambito riconoscimento accompagneranno il 2011 con i loro volti.
L'idea è della conduttrice Rai Tania Cammarota, che nel 2007 aveva dato vita al calendario delle parlamentari per finanziare la ricerca sul cancro. «In posa» ci saranno dodici personaggi insigniti del Nobel, uno per ogni mese, le cui foto in bianco e in nero saranno accompagnata da una breve biografia. Ad aprire il calendario, una breve frase del presidente di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Quindi si comincia con il medico Camillo Golgi, (Valgardena 1843 - Pavia 1926) senatore dal 1900, che ricevette l'ambito riconoscimento per le sue ricerche in campo medico e scientifico nel 1906. Curiosamente quello stesso anno venne premiato anche un altro illustre italiano, Giosuè Carducci, (Valdicastello, frazione di Pietrasanta in provincia di Lucca, 1835 - Bologna 1907) scrittore e poeta, anch'egli nominato senatore del Regno nel 1890. L'anno dopo fu la volta di Ernesto Teodoro Moneta (Milano 1833 - Milano 1918) giornalista e patriota, è l'unico italiano ad aver ricevuto il Nobel per la Pace. Poi toccò a Guglielmo Marconi (Bologna 1874 - Roma 1937) fisico e inventore italiano, noto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio, premiato nel 1909. Quindi la prima donna, Maria Grazia Cosima Deledda (Nuoro 1871 - Roma 1936) scrittrice e traduttrice, che ottenne il prestigioso riconoscimento nel 1926. Luigi Pirandello (Agrigento 1867 - Roma 1936) commediografo, fu invece insignito della massima onorificienza nel 1934. Enrico Fermi (Roma 1901 - Chicago 1954) fisico e ricercatore, nello steso anno, 1938, ricevette il premio Nobel e lasciò l'Italia per rifugiarsi in America per sottrarsi alle leggi razziali, avendo sposato una donna ebrea. Nel dopoguerra i riconoscimenti furono aperti da Salvatore Quasimodo (Modica, in provincia di Ragusa, 1901 - Napoli 1968) poeta ermetico, vincitore del premio nel 1959. Quindi Giulio Natta (Porto Maurizio, in provincia di Imperia, 1903 - Bergamo 1979) chimico e accademico, ricevette il premio nel 1963 per i suoi studi sui materiali plastici. Eugenio Montale (Genova 1896 - Milano 1981) poeta, giornalista e critico musicale, fu premio Nobel nel 1975. Franco Modigliani (Roma 1918 - Cambridge 2003) fu costretto nel 1939 a rifugiarsi in Francia per evitare le persecuzioni razziali per la sua origine ebraica: non rientrò più in Italia e completò i suoi studi economici in America e venne premiato nel 1985. Chiude la pattuglia Riccardo Giacconi (Genova, 6 ottobre 1931) astrofisico italiano, anche se con cittadinanza statunitense, che vince il Premio nel 2002. Per la cronaca, completano la pattuglia italiana, anche se «esclusi» dal calendario, Emilio Gino Segrè, 1959, e Carlo Rubbia 1984, premiati per la fisica, Daniel Bovet 1957, Salvador Edward Luria 1969, Renato Dulbecco 1975, e Rita Levi-Montalcini 1986, per la medicina, Dario Fo 1997, per la letteratura.
Il calendario avrà anche un'edizione speciale è stata preparata anche per il re di Svezia, presidente dell'Accademia dei Nobel. La versione cartacea sarà inoltre integrata da una versione video ancora in preparazione che potrà essere consultata liberamente su internet.

L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto «Gli italiani che hanno reso grande l'Italia nel mondo», giunto alla seconda edizione: l'anno scorso il calendario del gesuita «euclideo» Matteo Ricci era stato distribuito in 400 mila copie dai settimanali cattolici

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