Roma - Una "pattuglia"
radicale di nove parlamentari da candidare in circoscrizioni sicure, il posto per nella squadra di
governo di Veltroni in caso di vittoria per Emma Bonino, che sarebbe capolista, il
riconoscimento di una parte del finanziamento che otterrebbe il Pd e la garanzia del 10% degli
spazi televisivi destinati ai democratici. È la proposta avanzata da Goffredo Bettini,
coordinatore nazionale del Pd, ai Radicali nel corso dell’incontro di oggi.
No all’ipotesi di un collegamento perché a quel punto si configurerebbe una sorta di mini-coalizione. Lo ha ribadito oggi il braccio destro di Walter Veltroni nell’incontro con i radicali in vista delle politiche. "Nell’incontro di oggi - scrive Bettini in una nota - abbiamo avanzato ai Radicali chiare ed articolate proposte. Abbiamo ribadito l’inopportunità di aggiungere un altro simbolo a quello del Pd perchè si tornerebbe ad una minicoalizione, schema da noi rifiutato per ragioni politiche sin dall’inizio. Il caso di Di Pietro - aggiunge Bettini - si riferisce ad un movimento che in prospettiva si è dichiarato disposto a sciogliersi nel Pd e che soprattutto, se privato oggi del suo simbolo collegato al nome del suo leader, perderebbe quasi tutta la sua forza elettorale. Questo al contrario dei Radicali la cui presenza nelle liste Pd manterrebbe saldo il loro profilo e la loro funzione politica".
I Radicali: "Incomprensibile rifiuto a nostro lista" "Il rifiuto di Veltroni di accettare il sostegno di una lista elettorale radicale è politicamente incomprensibile. Ci si vuole in questo modo negare la possibilità di portare in modo chiaro e pieno il nostro contributo alla sua vittoria come candidato alla presidenza del Consiglio, allo stesso modo di quanto già abbiamo fatto determinando l’elezione di Romano Prodi". Lo dichiarano in una nota Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, e Rita Bernardini, segretaria di Radicali italiani, commentando la proposta avanzata da Bettini. Per i dirigenti radicali, "ancora meno comprensibili appaiono le motivazioni formali, o meglio formalistiche, addotte da Veltroni quando spiega che il diverso trattamento riservato all’Italia dei Valori deriverebbe dal fatto che Di Pietro sottoscriverà il programma nelle prossime ore e che i Radicali, per la loro peculiarità, non hanno la prospettiva di sciogliersi nel Pd.
"Con queste dichiarazioni - fanno notare Cappato e Bernardini - Veltroni ignora del tutto quello che diciamo da giorni, e che abbiamo ribadito ieri con la massima chiarezza: i Radicali sono disposti ad accettare le stesse condizioni poste a Di Pietro per l’apparentamento di una lista, come richiesto da personalità del mondo della cultura e della politica, molti dei quali, come Gianfranco Pasquino e Franco Battiato, hanno già espresso la disponibilità a candidarsi nelle nostre liste.
Apprendiamo dalle agenzie, mentre vengono battute le condizioni comunicate dal Coordinatore Bettini - concludono i due esponenti radicali - che dall’interno del coordinamento del Pd ci sarebbero posizioni contrastanti sulla questione. Ci auguriamo che il Pd voglia conquistarsi il tempo necessario per raggiungere un accordo politico pieno che in tanti in queste ore stanno richiedendo per aprire una nuova stagione riformatrice e liberale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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