La vendetta atomica del Sol levante

La vendetta atomica del Sol levante
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Sull'orlo del cratere della bomba. Sul bordo radioattivo della Seconda guerra mondiale. È lì che porta Daikon, il romanzo di Samuel Hawley appena pubblicato dalla Silvio Berlusconi Editore, il primo romanzo pubblicato da questo marchio che ha come mission quello di parlare di libertà, e del prezzo che si paga per scegliere di essere liberi. Partiamo dalla trama che è una ucronia fosforescente come un composto radioattivo.

Quanto materiale fissile avevano gli scienziati americani del progetto Manhattan dopo lo svolgimento del Trinity test, ovvero la prima esplosione atomica nel poligono di Alamogordo? Secondo la storia per due testate, quello servito per la bomba all'uranio di Hiroshima e il carico di plutonio usato per costruire la più moderna bomba sganciata su Nagasaki. Hawley immagina che esistesse una terza bomba. La prima a dover essere sganciata. È quella che viene caricata nella pancia del bombardiere Wicked Intent, comandato dal Maggiore Edward T. Houseman. Ma la missione va terribilmente storta e il B-29 è abbattuto sopra il Giappone. Tra i suoi rottami resta la bomba malconcia ma ancora perfettamente studiabile per gli scienziati giapponesi. Peggio ancora: è piena di quel preziosissimo uranio che i giapponesi non sono capaci di arricchire per trasformarlo in uno strumento di morte. Ed è a partire da questo evento che l'apocalisse nucleare e il sogno di rivalsa dei più oltranzisti dei militari giapponesi, quelli che mai vorrebbero la pace, intercetta la vita del fisico Keizo Kan. La guerra ha portato via tutto a Keizo. Ha perso sua figlia nel grande bombardamento convenzionale che ha incenerito Tokyo e sua moglie, Noriko, è in prigione.

Keizo avrebbe tutti i motivi per odiare gli americani; e i vertici dell'esercito imperiale gli promettono la libertà per la moglie se riuscirà a trasformare la bomba nemica catturata in un'arma di tremenda vendetta o di ricatto. Ma, mentre lavora in segreto in una corsa contro il tempo per un esercito a cui manca tutto, compresa la benzina per i bombardieri, Kan si confronta con l'oscuro potere dell'arma. Uno dei suoi assistenti si ammala dopo averla maneggiata e anche lui inizia a mostrare sintomi inquietanti. E mentre Hiroshima viene schiantata dal tremendo fungo atomico, allo scienziato viene ordinato di preparare l'ordigno per una missione suicida contro gli americani: bersaglio San Francisco. Tra pressioni inumane, dilemmi morali e il peso di una decisione irreversibile, Kan dovrà capire fino a che punto è disposto a spingersi, e che cosa è pronto a sacrificare.

Il risultato è una narrazione densissima dove un uomo si trova alla confluenza tra valori antichissimi e una modernità dal potere devastante, dove scegliere da che parte stare vale centinaia di migliaia di vite umane.

Hawley, scrittore canadese capace di muoversi tra il saggio e il romanzo, è bravo non solo a costruire questo dilemma umano ma anche le "quinte storiche" in cui viene recitato. La ricostruzione del Giappone del Secondo conflitto mondiale è accuratissima, come la costruzione dei personaggi.

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