Al magistrato che li interrogava, dicevano di essere pressoché nullatenenti. «Pochi soldi dalla vendita delle arance, che portiamo dalla Calabria». Ma le indagini, condotte dal pubblico ministero Laura Amato, hanno portato alla luce ben altro. «Personaggi di un certo calibro», li definisce il magistrato. In un appartamento al terzo piano dello stabile di via Rucellai 20, infatti, gli uomini della squadra mobile di Milano hanno trovato quasi diciotto chili di cocaina pura al 98 per cento, oltre a 100mila euro e 8mila dollari in contanti nascosti in un vano dentro a una cappa aspirante. Per questo, quattro calabresi (tre dei quali pregiudicati) sono finiti in carcere, con laccusa di detenzione di sostanze stupefacenti, con laggravante dellingente quantità.
Un lungo lavoro di appostamenti e pedinamenti, concluso il 22 dicembre dello scorso anno. Quando gli agenti di polizia, dopo aver assistito a uno scambio di «segnali» in un locale tra due dei quattro indagati, li hanno seguiti fino in via Rucellai. Hanno atteso in strada, fino a quando uno dei sospettati è uscito, fermandolo mentre saliva in macchina. Con sé, aveva un pacco con 8 chili di cocaina. Per lui, la condanna del giudice per le udienze preliminari Mariolina Panasiti è stata di 10 anni di reclusione, e 40mila euro di multa.
Quindi, lirruzione nellappartamento. Dentro, gli agenti hanno trovato altri dieci chili di polvere bianca purissima, e i tre complici.
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