Vendita Sea, il Pd mette i paletti alla giunta

La Sea? «C’è un discorso aperto con la Provincia che vediamo se porterà a qualche risultato. Io avevo proposto a suo tempo una newco oppure uno swap tra la parte di Serravalle del Comune e la quota della Provincia in Sea» spiega ad Affaritaliani.it l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, nel giorno in cui il Pd si riunisce per prendere posizione sul futuro della società che gestisce gli scali milanesi. Il tempo stringe...«Entro la fine di aprile dovremo avere le idee chiare su tutta questa partita. Non solo perché dobbiamo approvare il bilancio entro il 30 di giugno ma anche perché se resta aperta la prospettiva della Borsa ci sono delle tempistiche che devono essere rispettate, luglio». Al momento sono due le ipotesi rimaste sul tavolo: il decollo a piazza Affari (auspicabile il tandem con palazzo Isimbardi) e la cessione dell’intera società. Per Tabacci Sea andrebbe venduta tutta? «La domanda è questa: si vuole che il bilancio del Comune segua il percorso di una gestione ordinaria oppure vogliamo investimenti? Messa così la discussione è un passo in avanti. Se poi invece qualcuno pensa di scalciare per questioni pregiudiziali, non si fa nessuna discussione».
«Nessun pregiudizio rispetto alla vendita» nemmeno per il coordinatore dei circoli del Pd Francesco La Forgia (nella foto), che ne fa un discorso di strategia: «nessun pregiudizio a priori, si valutino le convenienze alla luce di come il Comune valuta Sea in un discorso complessivo sul sistema aeroportuale dell’area metropolitana». Così la quotazione in Borsa, vista con particolare favore dalla Cgil, è «molto interessante perché permette di tenere insieme le necessità politiche, sindacali e aziendali (il controllo continuerebbe a essere pubblico, anche sotto il 51%). Rimane la grande incognita della reazione del mercato». Sembra che i sindacati stiano spingendo in questa direzione, declinata in azionariato diffuso, con la possibilità per i dipendenti di beneficare dei dividendi.
Ieri sera il direttivo del Pd si è riunito per scrivere un documento di indirizzo.

Le condizioni: valutare il futuro di Sea in una quadro complessivo sulle società partecipate, capovolgere il discorso partendo dai bisogni della città, individuare le entrate straordinarie necessarie agli investimenti per decidere le uscite straordinarie di conseguenza.

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