Ottobre è stato un mese difficile per le vendite al dettaglio, in calo dello 0,7%: secondo un copione ormai collaudato, a soffrire sono stati soprattutto i piccoli negozi (-1,7%), mentre tiene la grande distribuzione (+0,7%), trainata dagli hard-discount (+1,9%), seguiti dai supermercati in crescita dello 0,9% ,mentre per gli ipermercati si segnala un calo, sia pure minimo (-0,1%).
Analizzando nel dettaglio la spesa degli italiani, emerge una volta di più la crisi dello shopping «voluttuario»: il risultato «decisamente negativo» di ottobre, come lo definisce lIstat, deriva infatti da un aumento dello 0,7% per le vendite dei prodotti alimentari e da un calo dell1,6% dei prodotti non alimentari. Lindice destagionalizzato ha registrato un calo dello 0,3% rispetto al mese di settembre. E anche nei primi dieci mesi dellanno si registra un calo dello 0,3%. Passando poi alle diverse tipologie di prodotti lIstat segnala per gli alimentari un aumento dell1,1 in dieci mesi, speculare al calo registrato per i non alimentari (-1,1%) nello stesso periodo dellanno.
Tornando invece al dato del mese di ottobre, i cali maggiori (-2,6%) riguardano i settori «calzature e articoli in cuoio e da viaggio» e «abbigliamento e pellicceria». Male anche gli «elettrodomestici, con radio tv e registratori» (-2,4%) mentre lunico segno positivo (+1,7%) si trova davanti al settore «dotazioni per linformatica, telecomunicazioni e telefonia».
E il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, chiede «fin dora al governo di avviare, allinizio del nuovo anno, una fase di serrato confronto con le forze sociali per verificare la possibilità di potenziare la risposta alla crisi, sul versante degli ammortizzatori sociali e degli investimenti, del sostegno alla domanda interna ed ai consumi delle famiglie».
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