«Credo di essere una persona al di sopra di ogni sospetto» ha esordito Nichi Vendola (nella foto), il governatore pugliese appena uscito dagli uffici del pm, Desiree Digeronimo, che lo aveva ascoltato come persona informata dei fatti. «So che qualcuno avrebbe preferito che fossi convocato nella veste di indagato, ma non è accaduto». Eppure Vendola in quellufficio ci è rimasto la bellezza di cinque ore, dalle quali è uscito con la faccia rotonda del vincitore: «Finisce questa ridda di voci perché è stato completato linterrogatorio frutto dellattività di cooperazione con la magistratura che io stesso avevo messo in campo».
I fatti in questione sarebbero laccusa di associazione a delinquere e corruzione che hanno portato ad indagare la direttrice generale dellAsl di Bari, Lea Cosentino, interrogata pochi giorni fa proprio in seguito a queste accuse e precedentemente sospesa (era il 30 giugno) «per motivi cautelari». Successivamente per la manager della maggiore Asl pugliese sono state avviate le procedure per la decadenza dallincarico. La Cosentino è infatti indagata in due delle quattro inchieste sulla sanità. In altre due sono coinvolti i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, titolari della Techmospital.
Nel frattempo il centrodestra regionale si era mobilitato in direzione contraria. «Nichi Vendola deve dimettersi perché ormai è privo di una maggioranza e responsabile in prima persona di una grave questione morale che egli stesso dice di aver contribuito a far emergere anche con la magistratura.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.