Milano - Giornata in pesante ribasso per le principali borse europee, dopo il terremoto di ieri e la decisione delle principali banche centrali di tranquillizzare i mercati con una forte iniezione di liquidità. I listini del Vecchio Continente risentono del tracollo di Wall Street e dell’andamento nagativo delle borse asiatiche. Partenza e chiusura in deciso ribasso anche a Piazza Affari. Il venerdì nero vissuto dai listini del Vecchio Continente sui timori legati alla crisi dei mutui subprime Usa è costato alle Borse europee 268 miliardi di euro in capitalizzazione bruciata. L’indice paneuropeo Dj Stoxx 600 ha infatti perso il 3,07%, riducendo il suo valore complessivo di 268,6 miliardi di euro. In due giorni sui listini del Vecchio Continente si sono così volatilizzati quasi 430 miliardi di euro.
Le Borse asiatiche Scivolano anche le borse asiatiche, dopo quelle europee e Wall Street, per il timore di una stretta nella liquidità. Anche la Boj e la banca centrale autraliana imitano Bce e Fed ed immettono liquidità nel sistema per tranquillizzarlo. La Borsa di Tokyo ha registrato la chiusura negativa più bassa negli ultimi cinque mesi. Il Nikkei è sceso di 16.764,09 punti, con una perdita del 2,37%. In Australia il colosso bancario Macquarie lascia sul terreno il 6,9%, dopo che ieri Paribas ha congelato tre fondi d’investimento. Hong Kong è in calo di oltre il 3%, giù del 2,74% Taiwan e Seul arretra del 4,46%.
Nuovo intervento della Bce Nuovo intervento della Bce che ha fornito 61,5 miliardi di euro alle banche europee con un finanziamento a tre giorni. A differenza di ieri non sono state accolte tutte le richieste che oggi erano pari a 110,05 miliardi. L’iniezione di liquidità al sistema bancario attuata oggi fa seguito a quella di ieri, in cui erano stati assegnati 94,8 miliardi. Ieri era intervenuta anche la Federal Reserve, provvedendo a rifinanziare il sistema per complessivi 24 miliardi di dollari attraverso due distinte operazioni di pronti contro termine. E oggi la Fed ha replicato immettendo sul mercato 19 miliardi di dollari. Anche altre due banche centrali, giapponese e australiana, hanno realizzato un intervento in questo senso, rispettivamente per 8,49 e 4,19 miliardi di dollari statunitensi.
Bankitalia tranquillizza Nella crisi che ha investito i mercati globali a causa dei timori per i mutui subprime Usa non ci sono ragioni di preoccupazione specifiche inerenti l’Italia, riferisce una fonte di Via Nazionale. La Banca d’Italia, tuttavia, monitora la situazione come ogni altro istituto centrale dell’area euro.
"Come tutte le banche centrali dell’Eurosistema seguiamo attentamente la situazione", osserva la fonte. "Tuttavia non ci sono motivi di allarme per le specifiche condizioni del mercato e degli intermediari in Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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