I veri motivi forse non li spiegherà mai, chiusi nei meandri del suo cervello che ormai non funziona più tanto bene. Lui, dopo aver aperto la porta di casa in mutande, agli agenti che gli chiedevano notizie della zia si è limitato a rispondere serafico: «È uscita». Forse avendo già rimosso di averla appena buttata dalla finestra del quinto piano. Roberto Abbiati, 56 anni, è stato ovviamente arrestato, ma difficilmente, viste le condizioni psichiche, arriverà a processo.
Luomo da tempo soffre di problemi mentali, tanto che vive di pensione sociale, e dopo la morte prima del padre e poi della madre essendo rimasto solo era andato vivere in via Venini 91 insieme a Maria Maraldi, 91 anni. Una persona mite, lo descrivono i vicini che hanno anzi più volte sottolineato agli investigatori come accudisse lanziana «amorevolmente». Laltra notte verso le 2.30 qualcosa ha fatto però «clic» nella sua testa, ha afferrato la zia, che ha problemi di deambulazione e si sposta per casa con una sorta di girello, e lha trascinata in cucina. Quindi ha aperto la finestra e lha buttata di sotto. Infine ha tirato giù le tapparelle e chiuso i vetri.
Lallarme viene lanciato dagli inquilini che hanno prima sentito lurlo di Abbiati poi il tonfo, quindi affacciatisi alla finestra hanno visto il corpo senza vita in cortile.
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