La benzina infrange lennesimo record proprio alla vigilia del week-end di Capodanno. Nei distributori Eni il prezzo della verde è arrivato ieri a 1,722 euro al litro, livello mai toccato finora, lasciando presagire nuovi rialzi. Il market leader anticipa infatti solitamente landamento dei listini degli altri marchi, che quindi potrebbero seguire a breve. Non solo. Dal primo gennaio sono in arrivo nuovi ritocchi delle accise in ben sei regioni. Il risultato è che ieri, calcolano Adusbef e Federconsumatori, ogni pieno costava 15 euro in più rispetto a un anno fa, quando per un litro di benzina si pagavano quasi 30 centesimi in meno. Ipotizzando una media di due pieni al mese ad automobilista, gli aumenti si traducono in una stangata da 360 euro annui. «È necessario - sollecitano Adusbef e Federconsumatori - accelerare sul versante delle liberalizzazioni, aprendo la vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione». Lidea di liberalizzazioni «miracolose» è invece respinta dalla Figisc (il sindacato dei benzinai) che, più che sulla rete, punta il dito sugli aumenti passati e recenti delle imposte. In vista del 31 dicembre, intanto, il Codacons calcola che «considerando i milioni di cittadini che si sposteranno per Capodanno utilizzando lauto, la maggiore spesa per i rifornimenti di carburante sarà pari a 215 milioni». Inoltre, con il prezzo della benzina salito sopra 1,72 euro al litro, il costo di un pieno sorpasserà per la prima volta quello per lappuntamento del cenone, che è stimato, invece, in calo del 12%: 77 euro (serbatoio di 45 litri) contro 75 (spesa media per il cenone), puntualizza Coldiretti in una nota.
Al caro benzina si aggiuge il caro-Rc auto.
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