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Il vero nome dell’evasore totale è Umberto Ruta

Alla fine il puzzle è stato completato. Dopo una notte di trattative e prove di forza tra Pdl e Lega, sono stati messi a posto i tasselli della sanità lombarda. Da nominare i vertici di Policlinico, Istituto dei Tumori, neurologico Besta e San Matteo di Pavia, i quattro poli sanitari pubblici, con statuto di fondazione, più prestigiosi della regione. Unica eccezione al rebus il Policlinico dove era dato per certo, e confermato, il tandem Cesana- Macchi. I fedelissimi del governatore sono stati nominati presidente (Giancarlo Cesana, che si è dimezzato lo stipendio da 180mila euro a 90mila euro l’anno a favore della fondazione Beni culturali) e direttore generale (Luigi Macchi). A sorpresa entra nel cda Bruno Simini, assessore ai Lavori pubblici della giunta Moratti, che non si era ripresentato alle elezioni e a maggio era in pole per la presidenza di Amsa. Accanto a lui Marco Giachetti (Lega), vicino a Matteo Salvini e al segretario provinciale Igor Iezzi, Gabriele Perossi, Roberto Angelo Satolli, Paola Pessina, Adelmo Grimaldi.
Confermate le previsioni per il Besta, con il passaggio di Giuseppe De Leo da direttore generale a presidente dell’Istituto dei Tumori, come proposto dalla Lega, e la nomina di Alberto Guglielmo (presidente del San Matteo di Pavia fino al 2009) alla presidenza al posto dell’ex assessore alla Sanità Carlo Borsani, sostenuto dagli ex An. Uno a zero Pdl-Carroccio, che avrebbe voluto Pietro Caltagirone, che bene ha fatto al San Matteo. Nel Cda del Besta entrano Irvano Loatelli, Carlo Mauro Agliardi e Luigi Sala (in quota Lega), Loredana Maspes, noto nome della sanità lombarda, Giuseppe Zuccatelli e Antonio Magnocavallo, presidente della casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi.
De Leo sostituisce all’Istituto dei Tumori Antonio Colombo, la cui gestione non aveva convinto il Carroccio. Sembra che siano state la nomina di De Leo e il caso San Matteo ad accendere la scintilla in viale Monza tra Giancarlo Abelli e Romano La Russa. Il nuovo direttore generale, Pierluigi Zeli, arriva dalla Asl Varese (al suo posto approda Giovanni Daverio). Un volto noto nel cda dell’Istituto Tumori è quello di Francesca Zanconato (moglie dell’ad Eni, Paolo Scaroni) costretta alle dimissioni da vicepresidente del Pio Albergo Trivulzio dopo lo scandalo Affittopoli.

Con lei Alberto Garocchio, ex consigliere comunale Pdl, Andrea Gambini, Antonio Sorrentino, Gianni Giorgi e Roberto Mazzucconi.
Confermato al vertice del San Matteo, Antonio Moneta: successo per Abelli, nuovo smacco per An. Prende il posto di Caltagirone come dg, Angelo Cordone.

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