«È vero, siamo i professionisti più richiesti»

Vanni Lorizio, 34 anni, lavora in una multinazionale: «Dopo appena due mesi dalla laurea ero in azienda»

da Milano

Due mesi dopo la laurea era già in azienda. Vanni Lorizio, 34 anni, è un ingegnere gestionale. Lavora in una multinazionale dal 1999: «Mi sono laureato a dicembre del 1998. A febbraio mi hanno chiamato. Mi hanno formato, pagandomi un corso all’interno dell’azienda. Quattro mesi ancora ed ero assunto».
Che cosa fa un ingegnere gestionale?
«La sua è una funzione di raccordo tra il tecnico e il manager. È una figura che nasce da una constatazione: le statistiche dicevano che i vertici delle aziende erano sempre più spesso occupati da ingegneri. Solo che l’ingegnere era considerato un tecnico e poco un uomo di azienda. Allora serviva creare un professionista che legasse queste competenze. E la facoltà di ingegneria gestionale fa proprio questo: dà una conoscenza a “T”, ovvero molto ampia, ma non iperspecializzata. Si hanno gli elementi tecnici per parlare con gli ingegneri e gli elementi commerciali, di marketing e di business che caratterizzano un manager».
I suoi compagni di corso hanno avuto difficoltà a entrare nel mondo del lavoro?
«No. Alla vigilia del 2000 c’era una grande richiesta di ingegneri gestionali. Specie nelle grandi aziende che lavorano nel mondo della tecnologia e dell’informatica in particolare».
Adesso che è dall’altra parte, nota che c’è ancora richiesta di ingegneri gestionali?
«C’è sempre richiesta di ingegneri.

Probabilmente è una questione di mentalità. Hanno un approccio metodico: analizzano un problema e cercano di risolverlo. Gli ingegneri gestionali, poi hanno nella versatilità una caratteristica molto importante. Per questo continuano ad avere mercato».

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