Gianandrea Zagato
Prima nota: «È vincente per i sondaggi che non tengono però in conto il comportamento dellelettorato in cabina, dove il voto è in base allo schieramento». Seconda nota: «È legato a una Milano che conta ma purtroppo non radicata nel territorio». Terza e ultima nota: «È il candidato che spacca lUnione». Finale: «Umberto Veronesi è un errore». Annotazioni e conclusione firmati da Nando Dalla Chiesa, segretario cittadino della Margherita, che non ci sta a digerire «le intimidazioni mass mediatiche» pubblicate su Repubblica.
Laccusa è di far «traballare» la candidatura del professore e rendere quindi «impossibile» la conquista di Milano.
«Sono attacchi personali e avvertimenti che trovano una caduta di stile anche nella penna di Giuseppe Turani. Si ragiona in modo epidermico senza rigore ed equilibrio. Lidea che Veronesi stravincere perché lo dicono i sondaggi non è affatto corretta: non tiene in considerazione che lelettore nel chiuso del seggio vota secondo schieramento. Lha dimostrato il confronto tra Massimo Cacciari e Giancarlo Galan per il Veneto: secondo i sondaggi il primo aveva un vantaggio del venti per cento sul secondo che dalle urne è uscito però vincente. E lo stesso è accaduto quando io corsi per la conquista di Palazzo Marino: allora, ero in vantaggio sul candidato di Umberto Bossi e allo spoglio dei seggi uscì vincente Marco Formentini perché nel mio schieramento cera dentro Rifondazione e la gente votava il sindaco del Senatur».
Previsioni della statistica a parte, resta un dato di fatto: le sue uscite spaccano lunità del centrosinistra...
«...correggo: è Veronesi che rompe il centrosinistra. Se il candidato è loncologo Rifondazione non si presenta alle primarie e va da sola. Scelta che chi vuole fare il pieno dei voti non può ignorare. E, poi, cominciamo a togliere dalle percentuali attribuite al professor un dodici-tredici per cento e domandiamoci se Veronesi è in grado di rimontarlo. La verità è che qualcuno ha fatto i conti senza loste».
Facciamoli guardando al mondo cattolico che non digerisce la scelta di Veronesi. Chi volete come sindaco?
«Il documento firmato dalla Margherita milanese esprime il proprio dissenso: e a non gradire Veronesi non è solo il mondo cattolico ma anche quello progressista. Basta andare alla sezione Ds di Quarto Oggiaro per scoprire che sono contrari allimposizione dallalto di questo candidato, che chi lo voterà perché glielo ordinano non farà però campagna elettorale ovvero non distribuirà nemmeno un volantino pro-Veronesi. E questo significa che lacclamazione mediatica di un candidato imposto non funziona».
Lo dimostrano pure i dossier contro Veronesi pubblicati sul sito comunale dellopposizione.
«Lo ripeto: il professore non è vicino alla Milano che fatica, che suda e che spera di non essere governata dal centrodestra. Come dire: la candidatura devessere piena e convincente. Due aggettivi che non figurano nel vocabolario di chi mutilando la volontà popolare ha imposto Veronesi.
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