Vertice sul Seveso: si accelera

Doppio scolmatore del Seveso? Il progetto non è più quello. Da Palazzo Marino è arrivato un freno all’opera che avrebbe dovuto raddoppiare il canale esistente. Un progetto da circa 30 milioni, pronto dal 2004, dopo l’ennesimo allagamento di Milano Nord. Per questo ora Metropolitana Milanese sta studiando soluzioni alternative. Che potrebbero arrivare - come studi di fattibilità - entro un paio di mesi.
La pulizia non risolve il problema. Nonostante i «si dice», gli esperti non ritengono che il problema delle esondazioni possa essere risolto con una manutenzione migliore del sistema fognario di Milano. La soluzione dunque può essere solo di due tipi: ridurre la portata del corso d’acqua, o aumentare la capacità di deflusso. Per questo si è parlato da anni del raddoppio dello scolmatore. Ad agosto il sindaco ha chiamato i vertici di Metropolitana Milanese per commissionare un nuovo studio. Entro l’anno - il suo mandato - dovrà arrivare una soluzione. Ora si accelera. Un vertice tecnico-politico per mettere a punto le soluzioni tecniche contro le esondazioni del Seveso è stato annunciato ieri, il giorno dopo lo «Tsunami» milanese. Lo ha annunciato come imminente l’amministrazione comunale di Milano. «Stamattina - ha detto ieri il vicesindaco Riccardo De Corato - ho incontrato il presidente della Provinca Guido Podestà alla riunione del Pdl, e in rappresentanza del sindaco ho richiesto che venga convocato un incontro urgente per sollecitare l’avvio immediato degli interventi per il problema del fiume Seveso con i componenti dell’Accordo di Programma per la difesa idraulica della città di Milano; composto da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, Aipo e Autorità di Bacino del Po».

«Contestualmente - ha aggiunto - MM su richiesta del sindaco presenterà in anticipo rispetto ai tempi richiesti le soluzioni tecniche per risolvere il pluriennale problema delle esondazioni del fiume Seveso nella parte nord della città. Le soluzioni - conclude - interesseranno tutti i Comuni a nord, comprese anche le province di Como e Monza e tutte quelle che scaricano nel canale scolmatore».

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