Cronaca locale

Vetrine sfondate e insulti. Così "sfilano" 4mila anarchici

Il corteo in difesa di Cospito e in memoria di Dax. Imbrattati e distrutti locali, banche e fermate Atm

Vetrine sfondate e insulti. Così "sfilano" 4mila anarchici

Muri imbrattati, vetrine infrante, pensiline sfondate, fumogeni e insulti al governo. Ieri pomeriggio la zona nord-est della città, a partire da piazzale Loreto, è rimasta con il fiato sospeso per il passaggio del corteo di centri sociali e anarchici chiamato «Antifascismo è anticapitalismo». Quartiere blindato, strade chiuse e imponente dispositivo delle forze dell'ordine per tenere sotto controllo i circa 3.500 (per altre stime 4mila) manifestanti.

Per la saldatura tra anarchici e antagonisti, anche da fuori regione e dall'estero, l'attenzione era massima. I controlli della polizia sono partiti in mattinata nelle stazioni ferroviarie. Preoccupava anche la concomitanza del ventennale dell'omicidio di Davide «Dax» Cesare, alla cui memoria è stato organizzato il corteo, dei 45 anni dall'uccisione di Fausto e Iaio e soprattutto le proteste ormai periodiche in solidarietà ad Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis e in sciopero della fame. Per fortuna però i danni sono stati contenuti. La Questura ha messo in campo un dispositivo di ordine pubblico cui hanno contribuito polizia, carabinieri e Gdf. Le forze dell'ordine hanno bloccato con mezzi blindati le arterie verso il centro, come corso Buenos Aires. Un elicottero della polizia ha sorvolato costantemente il gruppo di persone che da Loreto si è mosso verso via Padova e si è fermato nello stabile occupato due giorni fa in via Oropa. Qui in serata si è tenuto un concerto di autofinanziamento. Per oltre quattro ore il traffico e la circolazione dei mezzi pubblici sono stati ostacolati.

All'altezza di via don Luigi Orione, comunica la Questura, la polizia ha dovuto intervenire per impedire l'assalto a banche e negozi. I manifestanti, alcuni dei quali incappucciati, vestiti di nero e a volto coperto, sono però riusciti a imbrattare e danneggiare alcune auto, a spaccare la vetrina di una banca in via Esterle e a sfondare alcune pensiline dell'Atm in via Padova. Imbrattati anche numerosi edifici con scritte in memoria di Dax e in sostegno di Cospito e contro il 41 bis. Sono comparse poi frasi offensive verso il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. «Fascisti e scuola non c'entrano niente. Memoria del passato, lotta nel presente»: questo lo striscione che apriva il corteo, gli slogan hanno chiesto la liberazione di Cospito e scandito «Dax vive» e attaccato le Olimpiadi di Milano-Cortina. La sede centrale della banca Fineco in piazza Durante è stata bersagliata con gavettoni di vernice, sul muro perimetrale è stato disegnato un murale per Davide Cesare. Molte le bandiere rosse, con falce e martello, dei Cobas, «No Tav». È comparsa anche qualche bandiera nera.

«Il corteo - sottolinea Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano - preoccupava molto gli imprenditori dell'asse di via Padova-piazzale Loreto-Buenos Aires e vie limitrofe a causa del rischio di infiltrazioni anarchiche e delle tensioni che si erano verificate qualche settimana fa. Qualche vetrina è stata danneggiata, ma fortunatamente i disagi sono stati contenuti. Un ringraziamento al questore e alle forze dell'ordine». E il deputato di Fdi Riccardo De Corato: «Piazzale Loreto è stato invaso da diversi manifestanti che hanno urlato e manifestato tutto il loro odio verso il governo e le istituzioni. Per l'occasione tutte le direttive, da nord a sud, che collegavano il piazzale sono state chiuse. Di conseguenza il traffico è stato paralizzato. Vi sono stati diversi insulti e scritte verso le forze dell'ordine che hanno dovuto partecipare in modo altrettanto numeroso.

È ora che la smettano, Milano non merita di essere paralizzata e devastata due volte in una settimana».

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