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Navigli di Milano, storia e curiosità

Scopriamo uno dei luoghi più affascinanti di Milano, i suoi Navigli, un tempo metodo di difesa dagli invasori e di trasporto di merci e persone, oggi meta turistica e anima della vita notturna

Navigli di Milano, storia e curiosità

I Navigli di Milano rappresentano un articolato sistema di canali e collegamenti in grado di attraversare tutta la città, un tempo una strategia utile per irrigare i campi e collegare l'area con il lago Maggiore e di Como, e la zona del basso Ticino. Un ruolo sostituito dalle necessità attuali, che hanno trasformato l'area in una meta turistica molto gettonata e preferita dalla movida del weekend.

Ma i Navigli conservano ancora il fascino di un tempo, grazie allle costruzioni che fanno da cornice, tra case di ringhiera, androni, cortili interni e piccole botteghe. Scopriamone insieme la storia e le curiosità più interessanti.

Storia della piccola Venezia del passato

Navigli di Milano

Amatissimi e molto frequentati i Navigli di Milano, oggi, sono la meta più gettonata da turisti e appassionati di viaggi, ma anche il luogo preferito dai milanesi per il divertimento serale. Tra i tanti locali, bar e ristoranti della zona si animano le serate, impreziosite da una vista senza pari con affaccio romantico sugli stessi corsi d'acqua. Una movida che vivacizza e che trasforma il quartiere in un luogo di grande tendenza, anche grazie agli innumerevoli eventi di zona. Ad esempio le tante fiere che si ripetono con costanza, come il Mercatone dell'Antiquariato, ma anche Fiori e Sapori sul Naviglio Grande in primavera e in autunno, fino ad Arte sul Naviglio durante il mese di maggio. I Navigli di Milano rappresentano una location davvero affascinante, con scorci e angoli dall'aspetto immutabile rappresentativi di abitudini e costruzioni cristallizzate nel tempo.

Le vicende di questo luogo storico si perdono nel tempo, fino al periodo dei celti con insediamenti a poca distanza dai fiumi Olona, Seveso e Lambro. Questi crearono un'articolata diramazione di canali e drenaggi, utili sia per muoversi che per irrigare i campi coltivati. Un'opera importante ripresa dagli antichi Romani che, studiando a fondo la piantina della città, decisero di deviare il percorso del Seveso, edificando poi un piccolo porto fluviale in zona via Larga in grado di collegarsi con il Lambro, il Po e il mare stesso. La successiva deviazione del fiume Olona verso la zona centrale di Milano, aumentò la disponibilità d'acqua cittadina a fronte di un aumento della popolazione, e gettò le basi per la futura cerchia dei Navigli. Con le successive invasioni a opera del Barbarossa, venne messo in disparte il sistema di canali e corsi fino al suo abbandono.

Per difendersi vennero creati vari canali artificiali e navigabili, realizzando anche veri e propri fossati difensivi. Un insieme che trasformò Milano in una piccola Venezia, e voluto fortemente sia dai Visconti che dagli Sforza. Furono i monaci benedettini a mettere mano alle carte di un tempo, migliorando la struttura di bonifica così da evitare esondazioni cittandine e contribuendo a irrigare i campi fuori città. I corsi si trasformarono in percorsi navigabili, necessari per trasportare prodotti, persone quale simbolo del grande commercio del tempo e via preferenziale anche per trasportare i grossi blocchi di marmo necessari per la costruzione del Duomo. Il sistema di comunicazione venne completato durante l'epoca napoleonica, con l'aggiunta del Naviglio Pavese al fianco del Ticinello, Naviglio Grande e Martesana. Con l'arrivo della ferrovia il sistema di trasporto sui Navigli venne sempre meno, divenendo luogo di scarico e inquinamento industriale a opera delle ditte presenti lungo il percorso, fino al successivo interramento dei canali, con relativa depurazione e bonifica.

Navigli di Milano oggi, cosa vedere

Naviglio Grande a Milano

Il sistema di comunicazione dei Navigli fu perfezionato dallo stesso Leonardo da Vinci che migliorò la navigazione interna alla città, con l'aggiunta di una serie di chiuse. Di queste rimangono a oggi solo la Conca di Viarenna al Vallone e la Conca dell'Incoronata a via San Marco. Da tempo si parla di riattivare l'antica struttura di percorsi d'acqua, ancora oggi presente sotto le strade di Milano. Alcuni dei tratti sono attualmente navigabili e utilizzati dalla Canottieri Milano, gestiti anche con l'operato di molte associazioni di zona. Ma il sistema Navigli è molto più complesso e comprende ben cinque corsi: Grande, Pavese, Bereguardo, Martesana e Paderno, affiancati dal Lambro, l'Adda e il Ticino.

Senza dimenticare uno dei luoghi simbolo a loro collegato, ovvero la Darsena uno specchio d'acqua artificiale a pochi passi da Porta Ticinese, utilizzata per l'ormeggio delle barche ma anche per il carico e scarico delle merci, nata nel 1603 al posto del laghetto di Sant'Eustorgio e voluta dal governatore spagnolo Pedro Enríquez de Acevedo conte di Fuentes. Dopo svariate vicissitudini e la scoperta di alcuni scavi archeologici, la zona è stata ristrutturata e riaperta al pubblico nel 2015 in concomitanza con l'Expo, riprendendo il ruolo di attracco e ormeggio. Ma anche come spazio di incontro e intrattenimento, grazie alle attività commerciali e di svago presenti nell'area.

Oggi i Navigli sono una zona dove passeggiare serenamente, o dove fermarsi la sera per un aperitivo o una cena. La particolare fisionomia dell'area conserva ancora elementi simbolo del passato, ad esempio cortili interni con storiche case a ringhiera. Ma anche l'affascinante vicolo dei lavandai, con il lavatoio dove gli uomini della Confraternita Lavandai lavavano il bucato delle famiglie nobili, compito assolto dalle donne durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Naviglio Grande ospita anche la casa della poetessa Alda Merini, con il ponte a lei dedicato, mentre costeggiando il tratto d'acqua si può raggiungere la chiesa di San Cristoforo e un tempo considerata al pari di un faro.

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