Viale Mazzini ammonisce la Busi: il suo attacco danneggia la Rai

E dopo il «cazziatone» a caldo, quello fattole dal suo direttore Augusto Minzolini, ora sul biondo capo di Maria Luisa Busi si è abbattuta anche la fredda reprimenda aziendale: una lettera, recapitata ieri alla reporter, da parte del direttore del personale della Rai Luciano Flussi. Nella missiva, il formale ammonimento del mezzobusto del Tg1.
Viale Mazzini non ha dunque perdonato al suo volto noto l’intervista rilasciata giovedì scorso a Repubblica, in cui la reporter aveva protestato per il piano di rinnovamento avviato da Minzolini nella testata, definendolo, invece che «ricambio generazionale» (come l’aveva presentato Minzolini) una vera e propria «rappresaglia». «Ha colpito volti storici e professionisti liberi di questo giornale - aveva sentenziato la Busi -. In 21 anni ho visto altri direttori riconducibili all’area culturale del centrodestra, ma nessuno aveva mai osato tanto». Ma il peggio la bionda conduttrice del Tg1 delle venti lo aveva lasciato per il finale: gli spettatori «sono sempre meno», aveva malignato, e il clima è «insostenibile».
Fin da subito, nei corridoi di RaiUno, si era parlato di provvedimenti da parte dell’azienda nei confronti della Busi. E logica avrebbe voluto che l’ammonizione fosse arrivata subito, ma vista la particolare situazione, il clima da guerra di liberazione che si respira da qualche mese al Tg1, dalle parti di Viale Mazzini inizialmente era stata anche ventilata l’idea di lasciar perdere: un richiamo formale avrebbe avuto un’inevitabile lettura «martirizzante» per la bionda reporter.
Alla fine però ha vinto la linea della fermezza. La tanto attesa lettera di richiamo ieri è infine arrivata, e la Busi dovrà ora rendere conto delle scorrettezze commesse nel dare l’intervista al quotidiano di Mauro; che non sono poche.
Così come aveva fin da subito denunciato Minzolini, Flussi nel suo provvedimento ha ricordato come la Busi abbia contravvenuto alle direttive aziendali sulle autorizzazioni per parlare ad altri media che i giornalisti Rai devono richiedere. La Busi non ha chiesto il permesso al suo direttore per parlare a Repubblica (permesso che peraltro, ha detto Minzolini, avrebbe in caso certamente concesso).


Inoltre il direttore del personale Rai ha sottolineato come le affermazioni della Busi sullo share del Tg1, «sceso al 26 per cento» non corrispondono al vero, visto che, precisa l’azienda, il Tg1 è al 27,98, quasi 28. Affermazioni di questo tipo - è il ragionamento dei vertici Rai - sono dannose per tutta l’azienda (e quindi anche per i colleghi della Busi), per i loro potenziali devastanti effetti sull’investimento pubblicitario.

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