Vicente Ferrer

Di padre inglese e madre spagnola nacque a Valencia. Nel 1367 si fece domenicano e a vent'anni già insegnava all'università catalana di Lérida. Ordinato sacerdote, insegnò anche a Barcellona. A Toledo studiò l'ebraico e infine fu fatto priore a Valencia. Divenne subito un famosissimo teologo e predicatore, specializzato nel convertire ebrei (uno dei quali, un celebre rabbino, divenne poi vescovo cattolico). Allo scoppio del Grande Scisma nel 1378, appoggiò Clemente VII che stava ad Avignone. Era consigliere e confessore del cardinale francese Pietro di Luna, che divenne papa avignonese col nome di Benedetto XIII. Ma quando il Ferrer si accorse che proprio il suo protetto era il maggior ostacolo a un negoziato con Urbano VI, che stava a Roma, lo abbandonò e nel 1399, incoraggiato da una visione di Cristo, S. Francesco e S. Domenico, si diede alla predicazione itinerante in Inghilterra, Scozia, Francia, Spagna e Italia. Moltissimi suoi penitenti finivano per bussare alla porta della Grande Chartreuse a Grenoble, dove era priore un suo fratello. Nel 1409 i papi divennero tre e nel 1414 fu convocato il concilio di Costanza per cercare di riportare l'unità. Il Ferrer provò a far dimettere Benedetto XIII (celebre il durissimo sermone con cui si rivolse alla corte avignonese) ma quello non ne voleva sapere. Allora il santo si appellò al re Ferdinando d'Aragona e insieme riuscirono, finalmente, a indurre l'antipapa a farsi da parte. Il Ferrer riprese con la predicazione, in Normandia e Bretagna, ovunque attirando folle strabocchevoli. Morì in Bretagna, a Vannes, nel 1419.
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