da Potenza
Dopo l'ultimo giro di interrogatori, la procura di Potenza sembrerebbe orientata a ritenere che la vicenda del fantomatico video con un noto politico, ragazze e droga che sarebbe stato girato l'estate scorsa al largo di Capri potrebbe essere stata una trappola messa in piedi per mettere in difficoltà l'uomo, che ricopriva una importante carica istituzionale nella passata legislatura, coinvolgendolo suo malgrado in Vallettopoli. L'esistenza del filmato era già stata negata da Leila Virzì nei giorni scorsi: l'attrice, nel suo interrogatorio con il pm Henry John Woodcock, avrebbe rivelato di non essere a conoscenza di alcun episodio simile e tantomeno di avervi partecipato, sostenendo di aver conosciuto l'avvocato Piervito Bardi tramite un amico comune, un imprenditore che abita a Potenza. Ieri, oltre a quest'ultimo, sono stati ascoltati, come persone informate sui fatti, anche i tre cronisti che per primi pubblicarono la storia della crociera «proibita». I giornalisti con Woodcock hanno ricostruito la genesi della notizia, e hanno anche scelto di rivelare la fonte, raccontando di aver appreso proprio dal penalista potentino della fantomatica gita in barca e del nome del politico. L'imprenditore lucano, ultimo audito della giornata, lasciando gli uffici giudiziari ha detto di conoscere la Virzì da anni, di non sapere nulla della vicenda e di non capire come sia potuta nascere questa storia. Aggiungendo: «Se esistono video, usciranno». Insomma, in attesa che anche l'avvocato Bardi venga convocato in procura da Woodcock, prende piede l'ipotesi che il filmato sia solo una polpetta avvelenata, e che la storia si risolva in una vicenda di diffamazione. Se così fosse, però, non sarebbe chiaro chi possa essere il mandante di un progetto tanto spregiudicato quanto, a giudicare dagli esiti, mal costruito. Oggi, invece, doveva essere il giorno di Lele Mora. Ma l'agente delle star ha annunciato che non sarà a Potenza per l'udienza del Tribunale del riesame, come spiega uno dei suoi legali, Nadia Alecci. «Neanche io sarò a Potenza - ha detto Alecci - e le nostre tesi saranno illustrate ai giudici del riesame dagli avvocati Nicola Avanzi e Gianfranco Robilotta. La questione più seria era quella della competenza territoriale, ed è già stata risolta con il trasferimento del fascicolo a Milano». Forse un passo nella stessa direzione imboccata dalla difesa del paparazzo dei vip Fabrizio Corona, che ha deciso di non parlare più con i magistrati di Potenza, non riconoscendoli come competenti. Anche ieri, sentito dal Gip lucano Alberto Iannuzzi su delega di Milano per l'interrogatorio di garanzia, Corona si è avvalso della facoltà di non rispondere.
«Intendo lasciare mio marito Fabrizio Corona». Con queste parole Nina Moric ha annunciato di aver presentato, ieri, la sua richiesta di separazione al Tribunale di Milano. Finisce dopo due anni il matrimonio fra la modella croata e l'agente dei paparazzi coinvolto nell'inchiesta su vallettopoli e in carcere a Potenza dallo scorso 12 marzo. L'unione, già in crisi da tempo, non ha retto allo scandalo che ha travolto il mondo dello spettacolo.
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